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Bari, casa popolare occupata abusivamente: l’assegnatario era morto da 15 anni, gli eredi la stavano ristrutturando

Pubblicato da: redazione | Mer, 17 Gennaio 2018 - 16:45
Case popolari

Questa mattina la polizia locale, a seguito di una segnalazione effettuata dal sindaco Antonio Decaro, ha posto sotto sequestro una casa popolare vicino alla chiesa San Gabriele, nel quartiere San Paolo.

Le accuse sono di occupazione abusiva di immobile di proprietà comunale e di danneggiamento di un bene di proprietà pubblica, dato che nell’appartamento erano in corso anche lavori privi di alcuna autorizzazione.

Le indagini, avviate qualche giorno fa, portano inoltre ad ipotizzare ulteriori reati, quali quello di truffa nei confronti dell’amministrazione comunale, conseguente a una probabile vendita occulta e fittizia da parte dell’occupante in favore di soggetti terzi non autorizzati attraverso la simulazione di una finta coabitazione. L’assegnatario originario dell’appartamento comunale, infatti, risulta deceduto da 15 anni ma nessuno degli eventuali aventi titolo ha mai proceduto a chiedere al Comune di Bari il subentro, maturando per di più un debito di circa 11mila euro per mensilità arretrate.

Solo a luglio scorso, in occasione di una presunta finta richiesta di coabitazione con una giovane donna, anch’ella residente nella stessa zona (presumibile acquirente nell’illecita cessione dell’appartamento pubblico), la nuora 64enne del defunto assegnatario presentava istanza di sanatoria al Comune, nonostante il diniego ricevuto a seguito di analoga istanza avanzata nel 2015.

Sono ora in corso ulteriori indagini tese a individuare ruoli e generalità di altri soggetti coinvolti in concorso nei fatti accertati.

“Sono circa cento gli alloggi che in questi anni abbiamo sottratto alla disponibilità degli occupanti abusivi e assegnato a persone che ne avevano realmente bisogno – commenta il sindaco di Bari -. In questo caso, addirittura, oltre all’occupazione illecita siamo di fronte a una presunta compravendita e quindi a una vera e propria truffa nei confronti del Comune e delle centinaia di famiglie presenti in graduatoria e che attendono un alloggio popolare. Anche in questa battaglia la collaborazione dei cittadini è fondamentale per intervenire su questi illeciti, che non solo privano una famiglia bisognosa di un alloggio ma creano un clima di sfiducia dei cittadini per bene nei confronti delle istituzioni”.

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