LUNEDì, 29 APRILE 2024
72,822 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
72,822 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell'Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

“Non è vita questa, 15 ore consecutive sotto il sole ma non potevo ribellarmi”: il racconto di un bracciante di Bari sfruttato

Pubblicato da: redazione | Mar, 24 Luglio 2018 - 16:15

“Non è vita così…si stava sentendo male…poi è caduta a terra…prendi l’acqua…ma acqua non ne avevamo più…buttagli l’acqua…buttagli l’acqua addosso…”. È uno stralcio di una conversazione intercettata dalla Procura di Bari nell’inchiesta “Macchia Nera” su una presunta organizzazione di caporali, che ha portato oggi all’arresto di 3 persone e per altre 4 è stato disposto l’obbligo di dimora (sono 11 in totale le persone indagate).

Al telefono due braccianti raccontano quanto accaduto ad una loro collega, che si era sentita male a causa del caldo e del troppo lavoro, senza essere soccorsa. Era il 22 luglio 2016. L’indagine della finanza era appena cominciata. Da allora in poi gli investigatori hanno raccolto numerose testimonianze di braccianti sfruttati. Una donna racconta di essere addetta a incassettare le ciliegie nel magazzino di Bisceglie e, poi, all’acinellatura. Nei campi “giungevo tramite un bus dell’azienda dopo essere partita da Mola di Bari, intorno alle ore 01.30” e “lavoravo anche per 15 ore consecutive, sempre in piedi, con una breve pausa pranzo di soli 30 minuti”. “Coloro che non pagavano – racconta la donna – venivano allontanati”. “Sono stato costretto a sottostare alle condizioni imposte, – spiega agli investigatori un altro bracciante – perché ho una famiglia da mantenere composta da 4 persone e sono l’unica persona a lavorare in casa e soprattutto perché non riuscivo a trovare altri lavori”.

La presunta caporale, che i braccianti conoscevano come “Marisa”, istruiva i lavoratori su cosa rispondere in caso di controlli dei finanzieri , fornendo loro “bigliettini promemoria”: non dovevano chiamarla “caporale”, dovevano dire di lavorare 6 ore al giorno (e non 14 come invece avveniva) e non riferire che le corrispondevano una percentuale sul guadagno, già molto basso, che gli inquirenti ritengono una “vera e propria tangente sulla manodopera”.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Tassa di soggiorno a Bari, Comune...

"Il Comune di Bari non ha accumulato alcun ritardo nell'istituzione del...
- 29 Aprile 2024

Tassa di soggiorno a Bari, Federalberghi...

"Il sindaco di Bari ha nominato, con colpevole ritardo, i tre...
- 29 Aprile 2024

Inchiesta su Pisicchio, la difesa: “Arresto...

Per l'ex assessore della Regione Puglia, Alfonsino Pisicchio, "l'esigenza cautelare è...
- 29 Aprile 2024

Commissione Antimafia, Emiliano: “No a strumentalizzazioni”

“Si riferisce di una mia presunta indisponibilità all’audizione presso la Commissiona...
- 29 Aprile 2024