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Coronavirus, coprifuoco e didattica a distanza per le superiori: ipotesi nuove restrizioni

Pubblicato da: redazione | Ven, 16 Ottobre 2020 - 08:00
coronavirus strade vuote

Coprifuoco alle 22 e didattica a distanza per le scuole superiori.  Sono le nuove misure al vaglio del Governo che, in queste ore, sta ragionando e discutendo con l’intento di trovare soluzione immediata ed efficace alla continua crescita della curva del contagio. La notizia, diffusa dal Corriere poche ore fa, lascia trapelare non poche preoccupazioni da parte delle istituzioni ormai convinte del fatto che i provvedimenti appena varati non possano più bastare a scongiurare il peggio.

Domani, giornata in cui si riunirà il Consiglio dei Ministri, potrebbe essere varato un nuovo provvedimento che imporrà a bar, ristoranti e altri esercizi pubblici di abbassare le saracinesche alle 21 o alle 22, con controlli rafforzati e multe per chi non rispetta le regole. Al vaglio, in seguito alla richiesta del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, anche la possibilità di estendere lo smart working. Restano dubbi però sulla possibilità di tornare alla didattica a distanza, per la quale, lo stesso ministro si è dichiarata completamente contrariata.

“Rispettiamo le nuove disposizioni, seguiamo le raccomandazioni, facciamo del bene al nostro Paese” – queste le parole di Giuseppe Conte, diffuse attraverso un tweet. Obiettivo,  sensibilizzare la gente ad essere maggormente responsabile per evitare un altro lockdown il quale, secondo lo stesso, potrebbe risultare cruciale per l’economia del paese e non solo.

Parole condivise anche dal capo dell’esecutivo a margine del Consiglio europeo, il quale ha sottolineato che “chiudere tutto sarebbe troppo dannoso, proprio adesso che l’economia mostra segni di ripresa. Una cosa che non esiste. Dobbiamo aspettare due o tre settimane per capire gli effetti delle misure attuali, dalla mascherina all’aperto al limite di sei ospiti a casa”.

Nonostante l’ipotesi di un nuovo lockdown sia al momento arginata, il premier, ragionando con scienziati, ministri e collaboratori, sta dunque  valutando altre regole restrittive seguendo l’esempio della Francia. Si dovrà attendere la giornata di domani per poter avere maggiori dettagli in merito.

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