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Dall’Uganda al Policlinico di Bari per un trapianto di rene: la storia di Merek che sogna di diventare medico

Pubblicato da: redazione | Ven, 22 Ottobre 2021 - 10:00

Solidarietà senza confini. Eseguito al Policlinico di Bari un trapianto di rene su un giovane di origini ugandesi di 21 anni. L’organo, prelevato da Padova, è stato trapiantato con successo dal Prof. Giuseppe Lucarelli e dal dott. Marco Spilotros dell’equipe di Urologia I, che si sono formati presso la Scuola del prof. Michele Battaglia.

Il ragazzo è arrivato in Italia cinque anni fa con un’insufficienza renale terminale ed è stato subito seguito dal dott. Mario Giordano, direttore della nefrologia pediatrica del Giovanni XXIII, e avviato al trattamento dialitico.

È stato accolto con sua sorella maggiore dalla comunità francescana di Padre Carmelo a Sannicandro e oggi vive in una famiglia affidataria di Altamura e frequenta il liceo scientifico. Una volta maggiorenne ha proseguito il trattamento dialitico in nefrologia presso ospedale della Murgia “Fabio Perinei”.

“Merek in Uganda, per sottoporsi alla dialisi, era costretto a percorrere 450 km per raggiungere l’ospedale della capitale, Kampala, uno dei soli due centri dialisi del paese”, spiega il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore regionale del Centro trapianti e direttore di nefrologia al Policlinico.

“Ho rischiato la vita per arrivare qui – racconta Merek dal suo letto nel centro trapianti fegato/rene al quarto piano del padiglione Asclepios – Ora posso dire che ce l’ho fatta. In questi anni di sofferenza ho costruito il sogno di diventare medico. Sto studiando. Voglio frequentare l’università qui in Italia e poi voglio tornare in Uganda ad aiutare lì le persone che soffrono”.

“Il suo caso, oltre a rappresentare un grande percorso di solidarietà, è la testimonianza dell’universalità e uguaglianza del nostro sistema sanitario nazionale”, aggiunge il prof. Gesualdo che con le università e il Policlinico di Bari e di Foggia ha avviato nel 2015 la missione umanitaria ‘From Puglia with Love’.

“L’Uganda – spiega Gesualdo – è un paese di 40 milioni di abitanti con solo 5 medici specializzati in Nefrologia. Abbiamo aperto in collaborazione con l’Università di Mbarara, nel villaggio Puglia della città, un centro dialisi con 8 postazioni dialitiche e presto sarà attiva una stazione di telemedicina. Il covid ci ha un po’ bloccati, ma riprenderemo presto le attività. Con il prof. Michele Battaglia abbiamo anche noi un sogno. Vogliamo avviare un programma di trapianti da vivente anche in Africa”.

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