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Dal ritorno alla normalità a più spazi verdi, i bimbi baresi scrivono a Babbo Natale: “Dove sei finito?”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 25 Dicembre 2021 - 09:00
Letterine Babbo Natale bimbi

“Caro Babbo Natale che fine hai fatto? Sono due anni che ti dimentichi di noi, siamo ancora nelle grinfie del Covid-19”. A scriverlo a Borderline24, in una letterina piena di speranze per il futuro è Marco, un bimbo Barese di 9 anni e mezzo. Dal ritorno alla normalità, ad un mondo più pulito, sino alla verità “sull’oscuro Covid-19” e a più spazi per lo sport, sono solo alcune delle richieste effettuate dai piccoli cittadini baresi a Babbo Natale.

“Io non sono contento Babbo Natale – ha proseguito Marco – qualcosa è cambiato, ma non tanto come mi aspettavo. A scuola siamo ancora in dad, una volta andiamo, una volta no, le maestre hanno ancora paura di noi, vorrei tanto tornare alla normalità. Oppure, se proprio non si può, almeno fai in modo che passi la paura, perché così non mi piace per niente” – ha concluso.

“Questo Natale vorrei che il mondo cambiasse in meglio – ha scritto invece Sofia, 11 anni – per esempio vorrei la riduzione dell’inquinamento, vorrei vivere in un posto più pulito, vorrei il rispetto dei diritti di tutti e la pace per tutti. Vorrei anche che finissero la gelosia, la cattiveria e l’odio e infine vorrei la verità sull’oscuro Covid-19. Forse ti chiedo troppo, ma non sono cose impegnative, non se a metterle in pratica siamo tutti. Vorrei che fossimo tutti più uniti, non lo siamo poi così tanto” – ha concluso. “Babbo Natale io non voglio giocattoli – ha detto invece Morena, 6 anni – voglio che i miei regali li porti ai bambini più poveri che non hanno nulla. Vorrei che tutti i bimbi fossero felici e che abbiano un giochino anche loro. Aiutami a donarli a loro, oppure ai bimbi in ospedale. Io sto bene così, ma qualche regalo a me lo porti?” – ha concluso.

Alle sue parole fanno eco quelle di Andrea, 13 anni. “Caro Babbo Natale, non ti scrivo una lettera da un bel po’, ma forse è arrivato il momento di ricominciare a credere in qualcosa di magico. Qui nel posto in cui vivo – ha sottolineato specificando che si tratta del V Municipio – sembra che tutti si siano dimenticati di noi. Non ci sono tanti posti in cui fare sport, non ci sono tanti spazi verdi e non ci sono luoghi di aggregazione per noi giovani che ogni volta per incontrarci o dobbiamo andare al bar o dobbiamo stare per strada, in quelle poche piazze, tristi e circondate da case e palazzi e macchine. Lo so che non puoi fare miracoli e che c’è una pandemia di mezzo che forse ti toglie tanto tempo, ma non puoi tentare? Magari fare una tirata d’orecchie al sindaco o a chi se ne dovrebbe occupare? Grazie”- ha concluso.

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