GIOVEDì, 13 NOVEMBRE 2025
85,063 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
85,063 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Multato per aver fatto sesso a pagamento, ma per la Cassazione “è un’attività lecita”

Pubblicato da: redazione | Sab, 19 Febbraio 2022 - 18:52
prostitute blitz

Annullata in via definitiva la multa inflitta all’automobilista perché ha fatto salire a bordo una prostituta. Va disapplicato il regolamento di polizia locale del Comune che prevede la sanzione amministrativa: il sesso a pagamento, infatti, è un’attività lecita, per quanto contraria al buon costume. Ed è illegittima l’ordinanza del sindaco-sceriffo che vieta su tutto il territorio la fermata dei veicoli, se serve a contrattare con la “lucciola” sul marciapiede: il primo cittadino emette un provvedimento che solo in apparenza regolamenta la circolazione stradale ma in realtà riguarda l’ordine pubblico, mentre spetta solo allo Stato tutelare la sicurezza dei cittadini.

È quanto emerge dall’ordinanza 4927/22, pubblicata il 15 febbraio dalla seconda sezione civile della Cassazione. Bocciato il ricorso del Comune: hanno fatto bene i giudici del merito ad annullare l’ordinanza-ingiunzione di 500 euro. Gli ermellini spiegano che è stata la Corte di giustizia europea a stabilire che la prostituzione non soltanto è lecita ma rientra pure nelle attività economiche: l’esercizio può essere vietato soltanto dalla normativa statale. E dunque il regolamento del Comune è contro una norma primaria.

In Italia, poi, la Consulta ha dichiarato incostituzionali le norme del pacchetto sicurezza che offrivano poteri straordinari agli amministratori, modificando il testo unico degli enti locali: la scure dell’Alta corte si è abbattuta sulla facoltà riconosciuta al sindaco di adottare provvedimenti a contenuto normativo e tempo indeterminato in materia di sicurezza pubblica. Le deroghe alla normativa primaria da parte dell’autorità che provvede con ordinanza, invece, sono consentite solo se limitate nel tempo: altrimenti si attribuirebbe al sindaco «totale libertà» di intervenire.

Il divieto di fermata del veicolo, poi, non è disposto soltanto in una particolare zona della città. È quindi evidente che l’ordinanza del sindaco punta a sanzionare le prestazioni sessuali a pagamento in generale e in modo indiscriminato su tutto il territorio amministrato. E lo fa in modo illegittimo perché deborda nella materia dell’ordine pubblico, che è competenza esclusiva dello Stato, cui gli enti locali non possono sostituirsi.

 

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Legalità e sicurezza negli appalti, a...

Dopo mesi di confronto all’interno del tavolo di lavoro coordinato dall’assessore...
- 13 Novembre 2025

Bari, “finestre blindate” e caos viabilità:...

Così come dichiarato negli scorsi giorni questa mattina gli studenti del...
- 13 Novembre 2025

Bari, neonato morto in culla termica:...

È attesa nel pomeriggio la decisione del giudice per l’udienza preliminare...
- 13 Novembre 2025

Aggressioni agli infermieri, l’Italia maglia nera:...

Nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra l’8% e il...
- 13 Novembre 2025