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Bari, ansia e depressione: ecco i principali sintomi post Covid sul 30 per cento dei pazienti

Pubblicato da: redazione | Gio, 3 Marzo 2022 - 11:00

I sintomi più comuni rilevati in circa il 30% dei casi su 1300 pazienti del Policlinico che sono stati contagiati dal Covid sono l’ansia e la depressione. Ma anche astenia, difficoltà respiratorie e difficoltà di concentrazione. Lo spiega una nota il Policlinico di Bari che  sottolinea come “questi sintomi possono avere nuova insorgenza o persistere dopo l’iniziale guarigione dal Covid. Possono essere presenti con differente intensità nel corso del tempo o scomparire e successivamente recidivare. In alcuni casi abbiamo notato persistenza di iposmia (riduzione dell’olfatto) e ipogeusia (riduzione della percezione dei sapori), o alopecia (caduta di capelli) specie nelle donne”.

Il Policlinico di Bari ha seguito in un anno oltre 1300 pazienti con sindromi post-Covid. Sono tre gli ambulatori specializzati nella presa in carico e nel trattamento dei soggetti che, a seguito della malattia da Covid19, hanno sviluppato difficoltà respiratorie e di concentrazione, ansia, depressione o persistente senso di stanchezza. A seguire i casi di post-Covid sono gli ambulatori delle unità operative di Medicina interna “Murri” diretta dal professor Piero Portincasa, Pneumologia diretta dalla professoressa Elisiana Carpagnano, Malattie infettive coordinata dalla professoressa Annalisa Saracino.

“Le attività dell’ambulatorio post-Covid – si legge nella nota del Policlinico – sono iniziate a dicembre 2020, dopo la prima ondata pandemica e molti casi hanno completato il follow up a 1, 3, 6, e 12 mesi dopo la guarigione. Fino alla fine di gennaio 2022 sono stati visitati circa 1300 pazienti nei tre ambulatori, con un’età media di circa 49 anni”.

La maggior parte dei pazienti seguiti negli ambulatori per il post Covid sono stati inseriti in un programma di follow-up a medio-lungo termine che permetterà di valutare meglio l’evoluzione del nuovo quadro clinico, ancora in fase di studio e di valutazione da parte della comunità scientifica internazionale.

“Al momento – spiega Portincasa – non esistono ancora protocolli terapeutici validati e universalmente applicabili. Le terapie variano da caso a caso e possono comprendere farmaci sintomatici, indicazioni su eventuali modificazioni di dieta e stili di vita, nutraceutici, integratori, supporto psico-cognitivi”.

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