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Morto dopo aver inalato protossido di azoto: oggi l’autopsia

La tragedia ad Alessano: "Aveva problemi di salute"

Pubblicato da: redazione | Mer, 20 Novembre 2024 - 08:56
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Pierpaolo Morciano, il 26enne di Alessano morto domenica sera mentre festeggiava il suo compleanno in strada con alcuni amici, sarebbe morto – secondo la ricostruzione degli investigatori – dopo avere inalato la cosiddetta droga della risata, ovvero protossido di azoto caricato in un palloncino. Ma aveva anche problemi di salute, spiega alla Gazzetta del Mezzogiorno Domenico Carluccio che, evidenzia il quotidiano, è da dieci anni il compagno della mamma di Pierpaolo. “Per il mese prossimo – afferma Carluccio – avevamo prenotato una biopsia alle adenoidi, in ospedale, ormai da sei mesi facevamo accertamenti poiché dopo aver finito di mangiare Pierpaolo avvertiva problemi a respirare, utilizzava lo spray in commercio in farmacia per disostruire le vie respiratorie. Era anche un ragazzo corpulento, in sovrappeso. Vogliamo capire, sapere”.
“Pierpaolo – prosegue – aveva acquistato una bomboletta spray, di quelle utilizzate per pulire gli interstizi del pc, una scatolina di miniciccioli e dei palloncini, da un negozio
del paese. Aveva uno scontrino da 13euro o giù di lì. Questo so. E mi dicono che ora da quel negozio le bombolette siano sparite, ma ci sono i carabinieri che indagano e non è compito mio. Da qui a dire che si drogasse ce ne passa”. Carluccio sottolinea che “se mai dovesse venir fuori che il nostro ragazzo usava sostanze strane allora lo diremo. Non solo. Proveremo a metterci al servizio di chi ha problemi del genere perché non accada più. Perché noi, perdendo lui, abbiamo perso tutto”.
Ora, aggiunge, “siamo scappati via da casa, siamo in una località protetta aiutati dalla chiesa. Eravamo sotto assedio, giornalisti, curiosi, conoscenti, tanta gente. Pierpaolo nostro portava gioia e allegria, quando metteva la musica la casa si riempiva di vita eppure era un ragazzo che aveva sofferto tanto, sin da piccolo”. Carluccio ricorda che sua madre “l’ha cresciuto da sola, da ragazza madre, dandogli il suo cognome. Da qui si può già comprendere quanto Pierpaolo avesse sofferto fin da piccolo, e quanto la mamma l’abbia protetto”. L’autopsia sul corpo di Pierpaolo sarà eseguita oggi.

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