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Screening nefropatie nei luoghi di lavoro: dal Policlinico di Bari un modello per la prevenzione nazionale

La diagnosi precoce della Malattia Renale Cronica può fare la differenza nel rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita

Pubblicato da: redazione | Mer, 30 Luglio 2025 - 15:01
policlinico

Il 6,7% dei lavoratori del Policlinico di Bari sottoposti a test di screening per la prevenzione delle nefropatie dalla Medicina del Lavoro nel periodo 2021-2024 presentava segni iniziali di malattia renale cronica (CKD). Il progetto pilota, promosso dalla Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM), ha coinvolto oltre 12.000 operatori e ha dimostrato l’efficacia di un protocollo semplice e standardizzato (eGFR e ACR) applicato direttamente nei luoghi di lavoro.

I risultati sono stati presentati oggi alla Camera dei Deputati, durante un incontro organizzato dall’On. Enzo Amich. Tra i relatori, il prof. Loreto Gesualdo, presidente FISM e direttore dell’unità operativa di Nefrologia del Policlinico di Bari, e il prof. Luigi Vimercati, direttore della Medicina del Lavoro dello stesso ospedale, che ha coordinato l’attività di screening.

“Fondamentale il ruolo svolto dalla Medicina del Lavoro nelle visite di sorveglianza sanitaria per l’identificazione anche di esposizioni lavorative potenzialmente nefrotossiche — come turni notturni, stress cronico, disidratazione o contatto con agenti chimici — che possono contribuire allo sviluppo di CKD. In tal senso, lo screening occupazionale non solo risponde agli obblighi normativi di tutela, ma si propone come strumento di sanità pubblica in grado di promuovere consapevolezza, prevenzione attiva e protezione della capacità lavorativa nel lungo periodo”, ha evidenziato il Prof. Luigi Vimercati.

La diagnosi precoce della Malattia Renale Cronica può fare la differenza nel rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita.

“Con questo progetto abbiamo dimostrato che è possibile intercettare la malattia renale in fase precoce, proteggendo i lavoratori e rafforzando il sistema. Il positivo riscontro del progetto pilota spinge oggi la FISM con le sue Federate a proporre l’estensione dell’iniziativa a livello nazionale, con l’obiettivo di coinvolgere un numero crescente di aziende sanitarie e porre le basi per una rete organica di prevenzione”, ha sottolineato il Prof. Loreto Gesualdo, Presidente della FISM.

Sulla stessa linea, il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, ha sottolineato: “Il nostro impegno è promuovere un ambiente di lavoro che tuteli la salute in modo proattivo, non solo rispondendo alle esigenze cliniche ma anche anticipandole. Questo progetto è un esempio concreto di come un ospedale pubblico possa farsi promotore di modelli innovativi e replicabili a livello nazionale. La prevenzione deve essere parte integrante della cultura organizzativa di una azienda ospedaliera”.

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