“Doccia fredda” per genitori e studenti del Marconi di Bari che hanno scoperto questa mattina in una circolare che, a causa dei lavori di ristrutturazione finanziati con fondi PNRR, diverse classi saranno costrette a seguire le lezioni anche nel pomeriggio. Diverse le polemiche in merito, anche per via degli orari nei turni pomeridiani: alcune lezioni finiranno alle 19.30.
“In data 11 agosto 2025 – si legge nella nota – il Servizio Edilizia della Città Metropolitana di Bari comunicava che avrebbe proceduto alla cantierizzazione di tre quinti dell’edificio scolastico in piazza Poerio, al fine di accelerare il termine dei lavori in essere, finanziati con fondi PNRR (Missione 4, Componente 1, Investimento 3.3).” La scuola ha spiegato di aver chiesto subito l’immediata revoca della decisione, coinvolgendo l’Ufficio scolastico regionale, l’Avvocatura dello Stato e la Prefettura “al fine di evitare ogni prevedibile disagio innanzitutto agli studenti, alle studentesse e alle loro famiglie”. Tuttavia, si legge ancora nella nota “la Città Metropolitana, in qualità di ente proprietario dell’edificio, ha proceduto in totale autonomia a prendere in consegna le porzioni di edificio comprese a partire dalla via Rosselli e fino all’area corrispondente al vano ascensore (piazza Poerio)”.
Di fronte alla riduzione degli spazi disponibili “il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto, preso atto della attuale situazione logistica, non si sono potuti esimere dal dover pianificare turnazioni di frequenza (mattutine e pomeridiane) che consentano a tutti gli studenti di poter fruire del diritto allo studio”. Infine, la scuola assicura che “si è attivata per l’istituzione di un tavolo di mediazione presso la Prefettura, affinché la Città Metropolitana adempia ai propri obblighi, ovvero garantisca l’assegnazione di locali idonei a ripristinare l’attività didattica mattutina per tutte le classi dell’Istituto”.
Intanto, tra le famiglie, cresce la preoccupazione che i turni pomeridiani possano durare più a lungo del previsto. “Non è una situazione nuova – spiega una mamma – sono un po’ di giorni che abbiamo avuto notizia di questa organizzazione forzata. I lavori vanno avanti dall’anno scorso, la dirigente è stata costretta, non ha avuto disponibilità da altri istituti. La cosa assurda è che si sia arrivati a settembre per sollevare il problema quando i lavori sono iniziati l’anno scorso. Ci siamo ridotti all’ultimo momento. Adesso i professori stanno chiedendo chi frequenta sport a livello agonistico e non per organizzare i turni, non lo trovo giusto. Il disagio vale per tutti. I ragazzi hanno già avuto l’orario, faranno una volta la mattina, una volta il pomeriggio. Questo sballa tutto nell’organizzazione delle famiglie. Chi fa il pendolare dovrà fare i conti con orari di treni e bus, significa sconvolgere la vita di tutte le famiglie coinvolte. Speriamo presto in una soluzione diversa”, conclude. Parole a cui fanno eco tanti altri. “È un orario pesante – spiega un altro mamma – nel pomeriggio è più difficile seguire. Mio figlio frequenta calcio, cosa dovrà fare, rinunciare? Non si può. Alternerà le attività, è importante anche lo sport. La cosa più grave è che si parla in modo ufficioso di un anno, parliamo di tanto tempo, non sappiamo quanto dureranno questi lavori. Siamo preoccupati, si tratta di un grande sacrificio, i ragazzi torneranno a casa tardi”, conclude.
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