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In Puglia cresce il consumo di prodotti bio. Un cittadino su cinque li sceglie

La regione è al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica

Pubblicato da: redazione | Sab, 27 Settembre 2025 - 13:07
frutta fruttivendolo

La superficie agricola destinata a biologico è pari a 311mila ettari, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica che interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 87mila ettari ai cereali con oltre 52mila ettari, dalla vite con quasi 21mila ettari agli ortaggi con quasi 11mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica, ma crescono anche i consumi di prodotti agroalimentari biologici nella grande distribuzione del 3%. A darne notizia è Coldiretti Puglia.

Nel 2024 gli acquisti domestici di prodotti biologici nel canale della GDO continuano a crescere anche al Sud Italia, sulla base dell’ultimo report di ISMEA, secondo cui l’ortofrutta rappresenta la voce di spesa più importante nel biologico (42,8%) dal punto di vista dell’incidenza percentuale.

Ma anche i mercati contadini si stanno affermando come un nuovo canale di vendita, con i prodotti bio presenti in un farmers market su due in Puglia, ormai vicinissima al target del 25% da raggiungere entro il 2030 fissato della Strategia europea Farm to Form, con il 23,9% degli ettari bio sul totale regionale. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione della giornata europea del biologico, che si celebra annualmente il 23 settembre.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 cittadino su 5 che – secondo Coldiretti Puglia – consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici.

Tra chi frequenta i farmers market, l’acquisto diretto dal produttore è diventato, infatti, il principale canale di approvvigionamento dei prodotti bio, davanti a supermercati e negozi specializzati. Una tendenza spinta dal fatto che proprio la presenza “fisica” degli agricoltori rappresenta una garanzia di qualità e autenticità di quanto si va a mettere nella borsa della spesa. Non a caso – continua Coldiretti – se si chiede ai consumatori quali siano i principali criteri di scelta del banco del mercato dove acquistare biologico, emerge che il motivo più frequentemente indicato al primo posto è la fiducia riposta nel produttore e nell’azienda agricola in generale, secondo l’indagine Ismea.

Quasi un terzo dei prodotti biologici acquistati è rappresentato da frutta e verdura, che guidano la top five delle specialità più gettonate, davanti a pasta fresca e uova, formaggi, olio e miele. Il valore della spesa in prodotto bio effettuata nei mercati contadini e in quelli rionali ammonta oggi a quasi 150 milioni di euro, secondo Ismea.

Per tutelare il lavoro delle imprese che hanno scelto il metodo di produzione bio è dunque urgente fare ogni possibile sforzo per valorizzare il prodotto agricolo biologico nazionale – sottolinea Coldiretti – favorendo la creazione di filiere interamente made in Italy, dal campo fino alla tavola e rendendo operativo il marchio del biologico italiano, previsto dalla legge e fortemente sostenuto da Coldiretti. Solo in questo modo i consumatori potranno riconoscere immediatamente, dalle etichette, le produzioni biologiche nazionali garantite e certificate. Ma è anche necessario che l’Unione Europa – conclude Coldiretti – renda operativo al più presto il principio di conformità e reciprocità rispetto alle importazioni, ovvero stesse regole per il bio comunitario e quello dei Paesi terzi, poiché non è possibile accettare che entrino nel nostro Paese cibi coltivati secondo regole non consentite nella Ue. Fermare la concorrenza sleale delle importazioni a basso costo e valorizzare il vero prodotto tricolore sono le condizioni fondamentali per costruire filiere biologiche dal campo alla tavola

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