Nel pomeriggio di mercoledì 1 ottobre una pensilina in cemento, posta a protezione dell’ingresso di un portone in via Ettore Fieramosca, è crollata improvvisamente sul marciapiede. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Sul posto sono intervenuti la polizia locale e i vigili del fuoco, che hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona. L’episodio ha riacceso i riflettori sulla sicurezza degli immobili a Bari, soprattutto dopo il crollo della palazzina in via De Amicis dello scorso 5 marzo. Molti cittadini si chiedono se gli edifici privati siano adeguatamente sottoposti a manutenzione e se ci siano rischi diffusi.
Ne abbiamo parlato con l’assessore alle Opere pubbliche, reti e mobilità sostenibile del Comune di Bari, Domenico Scaramuzzi. “Questioni come quella della pensilina riguardano il patrimonio immobiliare privato – spiega Scaramuzzi –. Il Comune ha la responsabilità di manutenere solo il patrimonio pubblico, come scuole, uffici comunali e asili. Gli immobili privati devono essere mantenuti dai proprietari, per legge, in buone condizioni, sia per la sicurezza propria che per quella altrui. Il Comune non ha poteri di vigilanza preventiva sugli edifici privati, se non quando viene coinvolto dai vigili del fuoco o dagli amministratori condominiali per fornire consulenze sulla staticità di un edificio”.
L’assessore sottolinea che, dall’episodio di via De Amicis, sono aumentate le richieste di verifica da parte dei cittadini. “Molte segnalazioni hanno portato a interventi di messa in sicurezza, ma su centinaia di casi, solo uno ha richiesto un’ordinanza urgente del sindaco. Il caso della palazzina in Via De Amicis si risolse con lavori provvisori, ma il crollo definitivo avvenne solo dopo più di un anno, quando furono rimosse le puntellature. Non ci sono dati che dimostrino un pericolo diffuso in città, ma la vicenda ha comunque spinto molti condomini a non sottovalutare la manutenzione dei propri edifici”. L’appello dell’assessore è chiaro: “Non trascurare mai la manutenzione, perché il cemento ha una vita media inferiore ai 100 anni. Dopo i 50 anni inizia a deteriorarsi, e la prevenzione è l’unico modo per evitare incidenti come quelli recenti”.