Un confronto diretto e partecipato quello tra Antonio Decaro, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, e i rappresentanti della CIA – Agricoltori Italiani, che alla Fiera del Levante hanno messo sul tavolo una serie di proposte concrete per rilanciare il comparto agricolo. La Sala 8 del Centro congressi era gremita di agricoltori arrivati da ogni provincia, a testimonianza di quanto il tema resti centrale per l’economia e il futuro della regione.
Nel dialogo con Decaro, la CIA ha presentato dieci priorità strategiche, veri e propri “nodi da sciogliere” per rimettere in moto il settore, partendo dalle specificità dei singoli territori ma con una visione d’insieme chiara e condivisa. Si va dalla riforma della PAC e dal rafforzamento dell’assessorato all’Agricoltura per una gestione più efficace dei Fondi di coesione, fino al miglioramento delle infrastrutture idrico-irrigue e alle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici.
Tra i punti più sentiti anche la sicurezza nelle campagne, un tema che tocca da vicino chi ogni giorno lavora la terra e si confronta con furti, difficoltà logistiche e carenze nei servizi di controllo. La CIA ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di favorire un ricambio generazionale reale, di snellire la burocrazia e di garantire un sostegno più deciso alle filiere locali, per rafforzare la competitività del made in Puglia sui mercati.
Decaro ha ascoltato e preso nota, riconoscendo il ruolo centrale dell’agricoltura come motore di sviluppo sostenibile e presidio del territorio. «Serve una visione che tenga insieme innovazione e tradizione – ha sottolineato – e che restituisca dignità e prospettive a chi lavora nei campi».
A margine dell’incontro alla Fiera del Levante, il candidato del centrosinistra alle prossime regionali ha inevitabilmente toccato anche il tema della campagna elettorale: «Credo di aver maturato tanta esperienza in questi anni di attività politica e amministrativa. Non sono pronto, ma mi preparerò – ha detto – e lo farò ascoltando le associazioni di categoria, i sindacati e i semplici cittadini».