Tragedia questa mattina in una casa colonica di Castel D’Azzano, in provincia di Verona: tre carabinieri hanno perso la vita e altri 13 tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti in seguito a una violenta esplosione avvenuta durante un’operazione di sgombero. Due fratelli di circa sessant’anni, un uomo e una donna, sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Un terzo familiare è invece riuscito a fuggire ed è attualmente ricercato. La donna, rimasta ferita, è stata ricoverata in ospedale.
Secondo le prime ricostruzioni, la deflagrazione sarebbe stata provocata da una fuga di gas: all’apertura della porta, le bombole saturate avrebbero innescato l’esplosione che ha fatto crollare l’intero casolare, travolgendo militari e agenti impegnati nell’irruzione. Alcuni carabinieri erano saliti sul tetto per tentare di entrare dall’alto, mentre altri hanno raggiunto l’ingresso. È in quel momento che la deflagrazione li ha investiti in pieno.
L’abitazione, avvolta dalle fiamme, è andata completamente distrutta. Decine di vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza l’area. I soccorsi del Suem, già presenti sul posto per supportare l’operazione, sono intervenuti immediatamente. Uno dei carabinieri è stato estratto dalle macerie, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
Lo sgombero era stato pianificato da giorni, dopo numerosi tentativi falliti: i tre fratelli, da tempo barricati nell’immobile, avevano più volte minacciato di farsi saltare in aria. Per questo erano stati chiamati reparti speciali dei carabinieri e agenti dell’Uopi, unità operativa specializzata in azioni antiterrorismo. Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha parlato di “una tragedia incredibile, frutto di comportamenti assurdi”. “Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione – ha spiegato – cercavamo anche bottiglie molotov. Carabinieri e polizia hanno operato con tutte le cautele, ma l’esito è stato inaspettato e doloroso”.
Sul posto sono arrivati anche il questore di Verona Rosaria Amato, il comandante provinciale dei Carabinieri Claudio Papagno e quello della Legione Veneto, Giuseppe Di Liso. Le vittime prestavano servizio a Padova e Mestre. Il sindacato Sim Carabinieri ha espresso cordoglio: “Colleghi stimati e amati, hanno onorato l’uniforme con umiltà e altruismo fino all’estremo sacrificio. Il dolore per la loro perdita colpisce tutta la famiglia dell’Arma”.
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