La Puglia lancia un nuovo progetto pilota per capire meglio la presenza del lupo sul territorio e le sue interazioni con le attività produttive. Battezzato “Wolf Puglia”, il programma coinvolge il Dipartimento Agricoltura della Regione e il CNR – IRET (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri), con l’obiettivo di creare un modello di monitoraggio scientifico applicabile su scala regionale.
Il lupo, predatore apicale fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi, non regola solo la popolazione di cinghiali e altre prede, ma contribuisce anche a ridurre il rischio di diffusione di malattie come la peste suina, che possono avere un impatto sulle attività umane. La specie, sempre più presente vicino alle aree antropizzate, richiede una conoscenza approfondita della sua distribuzione, delle abitudini alimentari e delle dinamiche con l’ambiente circostante.
La fase pilota del progetto si concentrerà su quattro aree strategiche della regione: Salento, Valle d’Itria, Alta Murgia e Gargano. Nonostante le differenze ambientali tra queste zone, tutte presentano un’elevata incidenza di attività agricole e zootecniche, rendendo cruciale la gestione della convivenza tra lupo e attività umane.
“Wolf Puglia approfondisce le interazioni tra il lupo e le attività produttive, valorizzando l’esperienza maturata con Hic Sunt Lupi in Salento”, spiega Francesco De Leo, biologo del CNR – IRET. “Le attività nelle aree pilota si concentreranno sulla zootecnia, con l’obiettivo di individuare buone pratiche per ridurre gli episodi di predazione. Prevediamo fototrappolaggio, sopralluoghi, iniziative di divulgazione scientifica e catture sperimentali per capire meglio l’uso dello spazio e delle risorse da parte del lupo, a sostegno di una convivenza equilibrata tra fauna selvatica e attività umane”.
Il progetto si propone di creare una mappatura dettagliata della presenza del lupo in Puglia, raccogliendo dati essenziali per la pianificazione futura e per supportare gli allevatori e le aziende agricole nella gestione dei possibili conflitti. Grazie a questa iniziativa, la Puglia punta a conciliare tutela della biodiversità e sviluppo delle attività produttive, in un approccio che mette al centro la convivenza sostenibile tra uomo e natura.