Un accordo illecito da 25 euro per ogni voto garantito, con in più la promessa di un posto di lavoro, è questo il fulcro dell’ordinanza firmata dal gip Giuseppe Montemurro, che ha portato all’arresto di sei persone con accuse che comprendono anche lo scambio elettorale politico-mafioso. L’inchiesta riguarda le elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020 a Modugno, e coinvolge Cristian Stragapede e Antonio Lopez, all’epoca assessore e candidato. Dalle indagini emerge che Stragapede avrebbe garantito circa 150 voti in favore di Lopez, in cambio di un compenso “scontato” rispetto ai 50 euro “di mercato” citati nelle intercettazioni: solo 25 euro per voto, motivati come “prezzo di favore”.
Alla somma si aggiungeva però una promessa più consistente, quella di un posto di lavoro in una società operante nel settore dell’igiene urbana. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il meccanismo del presunto scambio si articolava in tre fasi: durante il primo turno elettorale avveniva il pagamento in denaro, al ballottaggio si perfezionava la promessa di assunzione, e infine, in un momento successivo, la promessa veniva mantenuta con un contratto formale. Stragapede sarebbe stato assunto dal 10 agosto 2021 al 31 ottobre 2022 presso una società riconducibile alla rete del gruppo titolare dell’appalto per l’igiene urbana.
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