Negli ultimi anni Bari ha cambiato ritmo e il mercato immobiliare sta seguendo da vicino questa trasformazione. La città si sta muovendo, cresce, si rinnova e chi cerca casa lo ha capito bene: la domanda è esplosa, mentre l’offerta fatica a tenere il passo. A certificarlo sono i dati elaborati dall’Ufficio Studi di idealista, che mostrano come il numero di persone interessate ad acquistare un’abitazione sia quasi quadruplicato negli ultimi sei anni, a fronte di uno stock di case disponibili diminuito di oltre un quarto. Un segnale inequivocabile di un mercato vivace, competitivo e sempre più ambito.
In questo quadro dinamico, anche i prezzi hanno continuato a salire in modo costante. Dal 2019 al 2025 il valore medio al metro quadro è aumentato del 15%, arrivando a sfiorare i duemila euro. Una crescita spinta da diversi fattori, a partire dall’accesso più semplice ai mutui fino al miglioramento della qualità della vita urbana, con servizi e spazi pubblici più curati. Sempre più giovani coppie stanno passando dall’affitto all’acquisto, facendo emergere una nuova domanda abitativa orientata alla stabilità e a zone ben collegate.
Il fermento dei cantieri cittadini sta dando il suo contributo. Le nuove piste ciclabili, il progetto Strade Nuove nel quadrante Picone–Poggiofranco e la trasformazione green dell’area della stazione stanno ridisegnando una città più moderna e sostenibile, con quartieri sempre più attraenti per chi vuole investire. Le zone vicine al Policlinico e al Politecnico restano tra le più richieste, grazie a servizi, viabilità e una presenza costante di studenti e professionisti. Cresce anche l’interesse dall’estero: Bari piace e attira acquirenti stranieri alla ricerca di una seconda casa in un contesto dinamico ma con ritmi mediterranei.
Tra i quartieri che hanno beneficiato maggiormente di questa accelerazione spicca Madonnella, che negli ultimi sei anni ha visto aumentare i prezzi di oltre il 40%, raggiungendo i valori più alti della città. Subito dopo si collocano il centro storico (con San Nicola, Murat e Libertà) e l’area Picone–Poggiofranco, che continua a essere una delle zone più care per la vicinanza al Policlinico. Bene anche Carrassi-San Pasquale e Santo Spirito-Palese, che hanno registrato crescite a doppia cifra, sostenute rispettivamente da servizi universitari e dalla vicinanza all’aeroporto e al mare.
Il quadro non è uniforme ovunque: quartieri come Japigia, Fesca e San Paolo hanno registrato incrementi più contenuti, mentre Carbonara-Ceglie-Loseto rappresenta l’unica area in controtendenza, con prezzi praticamente invariati e ancora i più bassi della città. Un dato che, per alcuni, può essere visto come una criticità, per altri come un’opportunità.
In sintesi, il mercato immobiliare barese non è mai stato così in movimento. E mentre alcuni quartieri corrono e altri restano più stabili, una cosa è certa: la città sta cambiando pelle, e il mattone continua a essere uno degli indicatori più immediati di questo cambiamento.