Scritte inneggianti al fascismo e una svastica tracciata con pennarello indelebile sono comparse ieri sul davanzale dell’auletta dell’UDU di Medicina e Professioni Sanitarie, all’interno del Policlinico di Bari. L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio, mentre in città si tenevano iniziative legate alla mobilitazione contro la violenza di genere.
A denunciare l’accaduto sono stati gli stessi studenti dell’UDU, che sui social parlano di “un gesto codardo” e di un tentativo di introdurre “simboli d’odio e violenza” in uno spazio vissuto ogni giorno da studenti, personale sanitario e pazienti. “Non si tratta di ragazzate – sottolineano – ma dell’ennesima manifestazione di un’ideologia violenta e antidemocratica che continua a riaffiorare, anche favorita da un clima politico che troppo spesso legittima riferimenti alla tradizione neofascista”.
La data non è casuale: domani, 28 novembre, ricorre l’anniversario dell’uccisione di Benedetto Petrone, il giovane operaio comunista assassinato da militanti neofascisti nel 1977. Un evento che, secondo l’organizzazione studentesca, “ricorda quanto l’antifascismo resti un presidio necessario per la tutela della democrazia e dei diritti sociali”.
L’UDU chiede ora una presa di posizione formale da parte dell’Ateneo: “Serve una condanna chiara e pubblica del gesto e di ogni forma di propaganda fascista”. Per l’associazione studentesca, difendere gli spazi universitari da simboli d’odio significa difendere “luoghi che devono essere, per loro natura, spazi di emancipazione, confronto e costruzione critica del pensiero”.
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