Una polemica partita già un mese fa e che tocca rivivere ogni anno. Una beffa che i viaggiatori baresi (ma pugliesi in generale), o meglio gli studenti e lavoratori fuori sede, sono costretti ad affrontare nel periodo natalizio: assieme ai turisti che vengono a visitare la Puglia, sono costretti a sborsare fior di quattrini per trascorrere le loro feste in famiglia. Se sono fortunati a trovare posto visto che al momento, soprattutto i treni, sono quasi già al completo. Con una rapida ricerca, è facile far due conti. Partenza 20 dicembre da Milano, con arrivo a Bari: alle 8 del mattino la tariffa più bassa sola andata Ita Airways, si aggira intorno ai 170 euro. Nel corso della giornata le cifre oscillano tra i 350 euro e sfiorano anche i 500 euro. Nei periodi di bassa stagione, come novembre, i biglietti si trovano spesso intorno ai 80-120 euro, quindi l’incremento per il Natale è di circa il 500%. Quasi conviene raggiungere qualche capitale europea. Lo stesso vale per il 23 dicembre. Il volo più economico lo si può acquistare con la compagnia lowcost Ryanair. Siamo intorno ai 100 euro. La vera follia è raggiungere, la stessa data, l’aeroporto di Brindisi. Da Milano si possono spendere anche 700 euro con Ita Airways. Il volo più economico? 370 euro. Ma se ancora non vi siete sorpresi da Roma a Bari i prezzi oscillano tra i 500 e i 1000 euro, per Brindisi tra le 380 e le 800 euro. Un viaggio di lusso praticamente, considerando che normalmente costano 100 euro per entrambe le destinazioni.
Ma volare durante le festività natalizie costa fino al 900% in più rispetto alle normali tariffe aeree. E la denuncia arriva dal Codacons, che sul caso ha presentato una nuova segnalazione ad Antitrust, Ministero dei Trasporti ed Enac. Chi in questi giorni sta acquistando voli per il periodo di Natale diretti dalle città del nord Italia ai principali scali di Sicilia e Sardegna, deve fare i conti con prezzi ben superiori rispetto alla media – spiega l’associazione – Confrontando le tariffe minime applicate dalle compagnie aeree per la data del 23 dicembre, si scopre che il volo Milano-Palermo parte da 170 euro, il 900% in più rispetto alla spesa minima di 17 euro che serve per affrontare la stessa tratta volando martedì 13 gennaio. Da Milano a Catania il biglietto del 23 dicembre costa 178 euro, il 790% in più rispetto ai 20 euro del 13 gennaio. E’ aumentato del 758% il prezzo della tratta Roma-Catania nelle stesse date (da 17 a 146 euro), +616% quello della Roma-Palermo (da 18 a 129 euro), mentre sale del +350% la tariffa del volo Milano-Cagliari (da 18 a 81 euro). Va meglio, si fa per dire, se si vola da Roma a Cagliari: in questo caso l’aumento del biglietto rispetto alle tariffe di gennaio è del +182%.
A parità di servizio le tariffe aeree sotto le festività registrano una impennata del tutto ingiustificata, e per questo abbiamo presentato una nuova segnalazione ad Antitrust – che già indaga sul fenomeno del caro-voli – Enac e Ministero dei Trasporti, chiedendo un intervento urgente a favore dei cittadini che ogni anno devono sottostare al salasso natalizio nel settore del trasporto aereo – conclude il Codacons.
L’incremento dei costi dei voli durante il periodo natalizio non è un fenomeno isolato, ma segue una tendenza consolidata che si ripete ogni anno. In effetti, a ridosso delle festività, si osserva un aumento generalizzato dei biglietti aerei, che dipende da diversi fattori legati sia alla stagionalità che alle dinamiche economiche globali. Ogni anno, la domanda di viaggi durante le festività natalizie cresce i maniera esponenziale, a differenza delle risorse di trasporto che restano limiate, specialmente dalla Puglia e dal Mezzogiorno. Pertanto compagnie aeree, treni e autobus, forti e consapevoli della grande richiesta, tendono ad aumentare i prezzi dei biglietti a ridosso delle feste. Il risultato? Una impennata generalizzata dei costi di viaggio, spesso fuori dalla portata di molte persone