Continua a far discutere la vicenda delle presunte corsie preferenziali per l’accesso agli esami diagnostici al Policlinico di Bari, dopo la denuncia di una paziente ricoverata in reparto neurologico. Grazia (nome di fantasia), madre di due bambine e con una situazione lavorativa precaria, aveva raccontato di essere in attesa di una risonanza magnetica indicata come urgente dai medici al momento del ricovero, avvenuto il 26 novembre e di dover attendere fino al 5 dicembre per poterla effettuare. La situazione, secondo quanto riportato dalla donna, sarebbe stata percepita come una disparità di trattamento rispetto a un’altra paziente, Lucia (nome di fantasia), che avrebbe potuto anticipare l’esame grazie a contatti esterni, suscitando dubbi e proteste sulla gestione delle priorità.
Dalla Direzione del Policlinico di Bari arriva ora una replica dettagliata e precisa, che chiarisce diversi aspetti della vicenda. La Direzione sanitaria spiega che entrambe le pazienti erano arrivate in Pronto Soccorso con cefalea intensa e avevano subito una TAC, risultata negativa. Per la risonanza magnetica, invece, non era stata indicata urgenza immediata e le due pazienti sono state ricoverate in osservazione in Neurologia con esami programmati rispettivamente per il 4 e il 5 dicembre.
Successivamente, precisano dal Policlinico, si sono liberati due slot aggiuntivi: il primo il 1° dicembre, il secondo già previsto per il 3 dicembre. La priorità nell’assegnazione degli slot, tuttavia, viene gestita secondo protocolli rigorosi: nella giornata di ieri è sopraggiunta un’urgenza clinica, alla quale è stata data precedenza come previsto dalle procedure interne. La Direzione sottolinea inoltre che alla paziente ancora ricoverata è già stato comunicato che l’esame sarà effettuato questo pomeriggio, evitando ulteriori ritardi.
Il Policlinico ha voluto anche contestualizzare i numeri per chiarire la complessità della gestione delle risonanze. Nell’ultima settimana, infatti, sono state eseguite 270 risonanze per pazienti ricoverati, di cui 23 dedicate ai pazienti interni di Neurologia, e 301 risonanze per pazienti esterni. Una mole di lavoro significativa che, spiegano, rende difficili cambiamenti improvvisi nelle priorità senza compromettere la gestione complessiva degli slot disponibili.
Con questa replica, l’ospedale mira a chiarire che le procedure vengono applicate in base all’urgenza clinica e alla disponibilità dei macchinari, ribadendo come la riorganizzazione degli esami rispetti protocolli rigorosi e garantisca attenzione ai casi più urgenti. Restano comunque aperti i canali di comunicazione per ogni chiarimento e segnalazione da parte dei pazienti e delle associazioni.