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L’accusa: “Sanità, in Puglia si continua a morire d’infarto per le inefficienze”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 14:04
Francesco Ventola

Lungi dal voler strumentalizzare la morte per infarto che ha colpito il mio concittadino canosino Giulio Andriolo,  ma dopo aver letto la lettera di suo nipote e letto l’intervento del Direttore Generale della Asl Bat, sento il dovere prima da cittadino e poi da consigliere regionale di esprimere tutta la mia “amarezza” (solo per essere educati!).

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 Il sistema emergenza-urgenza posto in essere in questi ultimi anni – almeno in questo caso – ha fallito! E’ difficile comprendere come un uomo, colpito da infarto acuto del miocardico (stando a quanto riferito dal Direttore Generale) possa morire dopo un travaglio durato due ore, certo per un evento fulminante lo si può capire, ma così invece i dubbi sorgono: un cittadino colpito da infarto, per avere maggiori probabilità di sopravvivenza deve raggiungere il pronto soccorso in 20minuti. Giulio, invece, prima è stato all’ospedale di Canosa,  poi è stato trasportato all’ospedale di Andria (polo per l’emergenza-urgenza della Bat), nel frattempo era passato un’ora e mezza  dalla sua prima chiamata al 118!

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Il Dg fa bene ad avviare un indagine interna per chiarire i termini precisi e puntuali della questione, ma mi auguro che, al netto di eventuali responsabilità professionali-personali, questo episodio certifica che con l’attuale Piano di Riordino si è abbassato inaccettabilmente il livello essenziale di assistenza per il cittadino. Questa tragedia, inoltre, certifica la non attuazione delle DGR n.2251/2014 e n.1933/2016 in merito alla dotazione di ambulanze ed automediche che, allo stato, sono totalmente insufficienti. Un problema che ho prontamente segnalato con un’interrogazione alla quale il presidente Emiliano, nonché assessore regionale alla Sanità, ha risposto dopo ben sei mesi assicurando, solo sulla carta a questo punto, che entro la fine del 2016 la Asl Bat si sarebbe dotata delle ambulanze ed automediche necessarie. I fatti dimostrano che non è stato fatto nulla.

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Mercoledì prossimo, 11 gennaio, il Piano di Riordino tornerà in Commissione Sanità per l’ennesima discussione. Come Conservatori e Riformisti abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà: il Piano non è emendabile, ma va riscritto. In quella sede sarà l’occasione per sollevare anche i problemi che la morte di Giulio ha ancora una volta evidenziato nel territorio della Bat. In questi mesi abbiamo continuato ad assistere a un continuo cambio di carte sul tavolo, ogni volta ci propinano nuovi  assetti organizzativi, ma  nella realtà, si chiudono servizi mentre si promettono nuove attivazioni. I primi, però, si fanno immediatamente, le seconde, invece, rimangono solo sulla carta e chissà per quanto tempo.

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