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Bari, “Quello che veramente ami”: al Kismet la rassegna sulle disuguaglianze a cura di Nicola Lagioia sulla vita comune

Pubblicato da: redazione | Mer, 3 Gennaio 2018 - 21:00
nicola la gioia

“Quello che veramente ami non ti sarà strappato / quello che veramente ami è la tua vera eredità”, da uno dei più celebri passaggi dei “Cantos” di Ezra Pound, prende il titolo la nuova rassegna di Nicola Lagioia, presidente onorario di Teatri di Bari, in programma al teatro Kismet dal 18 gennaio 2018. Dopo il successo de “Le relazioni meravigliose”, Nicola chiama quattro giovani intellettuali a riflettere su un tema importante che riguarda il concetto di vita comune.

«Che si tratti della scuola, delle disparità economiche, delle storture dell’industria alimentare, del disagio sociale da ricomporre in armonia, c’è evidentemente un’eredità da difendere nel passaggio da un secolo all’altro. Quest’eredità è legata al concetto di comunità, ed è su questo che proveranno a riflettere Vanessa Roghi, Marta Fana, Christian Raimo, Stefano Liberti», spiega Lagioia.

“Quello che veramente Ami” s’inaugura il 18 gennaio al teatro Kismet di Bari con la lezione-spettacolo “Piccola città” di Vanessa Roghi, docente di Storia all’università La Sapienza di Roma e autrice di documentari per Rai Tre (ore 21, ingresso 5 euro, info 080.579.76.67). Roghi indaga sulla memoria delle piccole città, della provincia italiana, a partire dalla storia culturale dell’eroina che ha interessato tutto il paese ma che rimane un grande rimosso. Una riflessione che nasce da una memoria generazionale fatta di consumi culturali e pratiche di vita in trasformazione, dalla scuola alla famiglia, nel corso di un decennio, gli anni Settanta. Un monologo/spettacolo che usa icone, articoli di giornale, e video.

«Lo scorso anno con “Le relazioni meravigliose” ci eravamo confrontati con il racconto letterario (e anche musicale) e le sue capacità evocative. Questa volta – aggiunge Nicola Lagioia –  scaviamo nella storia recente del nostro paese, nei segreti delle multinazionali del cibo la cui attività spesso si contrappone ai veri bisogni comunitari, nei problemi della scuola, nelle disuguaglianze economiche che rappresentano forse la vera piaga degli ultimi due decenni nell’Europa occidentale. Per farlo ci serviamo di alcuni tra gli intellettuali più profondi e brillanti delle ultime generazioni, cioè di una storica come Vanessa Roghi, di un’economista come Marta Fana, di un autore di reportage come Stefano Liberti, di uno scrittore-insegnante come Christian Raimo. Il mondo in cui viviamo sembra a volte un labirinto senza via d’uscita, ma questi autori, che sui temi trattati hanno dedicato molto tempo della propria vita, e molti studi, possono mostrarci forse un filo rosso. Quattro lezioni-spettacolo su quello che veramente amiamo, e che vorremmo tramandare migliorato da una generazione all’altra».

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