Il ministro della Giustizia nomini un commissario ad hoc dotato di poteri amministrativi straordinari per reperire “in tempi ragionevolmente brevi” uno o più immobili dove trasferire gli uffici giudiziari di Bari, costretti in queste settimane a svolgere le loro attività in una tendopoli, dopo che il Palagiustizia è stato dichiarato inagibile per rischi crolli. E valuti la sospensione dell’attività giudiziaria e dei termini di prescrizione dei processi. Allarmato dalla grave situazione di Bari, che costituisce una “ferita all’esercizio ordinato e dignitoso delle attività giudiziarie”, ed è “parificabile a quella provocata da una calamità naturale”, è il Csm a sollecitare Alfonso Bonafede a intervenire, con “adeguati e tempestivi provvedimenti aventi forza di legge” per dichiarare “lo stato di assoluta emergenza”. La richiesta è contenuta in una delibera approvata oggi dal plenum.
“Al ministro ho spiegato il senso della nostra iniziativa, che è propositiva e sollecitatoria – ha detto il vice presidente del Csm Legnini – lo strumento dovrà essere scelto dal ministro, dal governo o dal parlamento”. Il vice presidente si è poi soffermato sui contenuti della delibera approvata all’unanimità dal plenum (relatori la presidente della Terza Commissione Paola Balducci e i consiglieri Antonio Ardituro e Ercole Aprile): “Raccogliendo la fortissima preoccupazione che abbiamo riscontrato nella nostra visita della settimana scorsa a Bari, sottolineiamo la necessità di un provvedimento urgente che consenta di utilizzare strumenti in deroga alla procedura; perchè con le ordinarie procedure il rischio è che passi moltissimo tempo per reperire i locali, organizzare i traslochi e le opere di adattamento”. Se non si interviene con urgenza si rischiano “effetti pregiudizievoli” sulla ragionevole durata dei processi e sulla prescrizione dei processi, ha avvertito Legnini. Non solo: “Bisogna garantire il lavoro che la magistratura sta facendo anche sul piano del contrasto alla criminalità”.