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Mola di Bari, per “Raccontare la musica” di Agìmus: Schumann e il Quintetto Opera 44

Pubblicato da: redazione | Gio, 25 Ottobre 2018 - 20:30
agìmus

Robert Schumann, suonato e raccontato. Domenica 28 ottobre  (19.30), l’Agìmus di Mola di Bari propone a Palazzo Pesce, per le Stagioni 2018 inserite nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro, un viaggio nell’universo di uno dei capolavori della musica da camera di tutti i tempi, il favoloso Quintetto per pianoforte e archi op. 44 composto dal musicista tedesco nel 1842. Attraverso un’originale chiave di lettura narrativa ed esistenziale, affidata al pianista-divulgatore Domenico Di Leo, coadiuvato agli archi da Lucia Carparelli (violino), Flavia Madaghiele (violino), Marta Cacciatore (viola) e Annalisa Di Leo (violoncello), ci si potrà immergere in un’esplorazione musicale piena di sorprese, sia nell’intreccio e nel dialogo che nell’incontro e scontro tra le sonorità del pianoforte e degli strumenti ad arco.

Anche se fedele al modello predominante dei lavori cameristici di Beethoven, il Quintetto op. 44 rivela il tipico marchio di fabbrica di Schumann: un insieme di improvvisi slanci e teneri ripiegamenti dal gusto romantico caratteristici di un compositore essenzialmente liederista. Il pianoforte ha un ruolo da protagonista, sin dall’attacco robusto dell’Allegro brillante, e assume i contorni della personalità di Schumann nel secondo movimento (In modo di una marcia) ispirato chiaramente al modello dell’Eroica di Beethoven. E dopo il festoso ed esuberante Scherzo molto vivace, questa meravigliosa pagina da camera si conclude con un Allegro ma non troppo con il pianoforte al timone del discorso musicale sviluppato dagli altri quattro strumenti.

La densità sinfonica della scrittura, insieme ad una profondità e complessità non riscontrabile nemmeno nella produzione cameristica con pianoforte di Schubert, fanno del Quintetto op. 44 uno spartiacque e proiettano il rivoluzionario Schumann – primo compositore a portare la musica per pianoforte ed archi in un ambito concettuale affine a quella per soli archi – verso quell’idealismo romantico al quale si riallaccerà direttamente Brahms il “progressivo”.

La serata sarà preceduta dal secondo degli open concert della Stagione, vetrina per alcuni tra i migliori talenti dei Conservatori pugliesi. Di scena il pianista Samuele Valenzano alla prese con musiche di Mozart e Kapustin.

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