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Pesce congelato e ricongelato, sequestro in un ristorante giapponese di Bisceglie

Pubblicato da: redazione | Ven, 16 Novembre 2018 - 13:40
pescesa

Si è conclusa nella serata di ieri una vasta operazione della Guardia Costiera di Bari, finalizzata alla repressione egli illeciti legati alla somministrazione di prodotto ittico negli esercizi commerciali al dettaglio del nord barese.

In particolare, dopo una mirata attività investigativa coordinata dal 6°Centro di Controllo Area Pesca di Bari e protrattasi per alcuni giorni, sono state sottoposte a controllo diverse attività commerciali, ponendo particolare attenzione alle attività della filiera della pesca operanti nel settore della commercializzazione  e somministrazione al pubblico di prodotto ittico, quali pescherie e ristoranti.

Particolarmente gravi sono state le irregolarità accertate in ordine alla conservazione degli alimenti presso un ristorante giapponese di Bisceglie, ove i militari operanti hanno appurato la presenza di prodotti alimentari decongelati o acquistati freschi all’origine, ma poi congelati più volte e proposti alla clientela senza che fosse indicato lo stato di freschezza sul menù del ristorante. Nel corso dello stesso controllo sono stati rinvenuti diversi prodotti scaduti e conservati all’interno di contenitori non idonei per questo scopo.

Tutto il prodotto irregolare, circa 170 kg. (del valore di 1.200 euro), è stato subito sottratto alla disponibilità del ristorante e sottoposto a sequestro giudiziario, contestualmente alla deferimento alla competente all’Autorità Giudiziaria del titolare dell’esercizio.

Ulteriori irregolarità sono emerse nel corso di un controllo in una pescheria di Trani, ove gli ispettori pesca hanno scoperto, all’interno di un congelatore nel retro del locale, circa 40 kg. di prodotto ittico completamente sprovvisto di qualsivoglia informazione necessaria per ricostruirne la provenienza, oltre che per appurare la salubrità della stessa merce, ovviamente a discapito della salute degli ignari clienti. Al titolare dell’esercizio è stata comminata una sanzione amministrativa di 1.500 euro, oltre a subire il sequestro di tutta la merce, per un valore di circa 200 euro.

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