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“Cartello abusivo nei prestiti per l’acquisto delle auto”: i consumatori possono chiedere il risarcimento, ecco come

Pubblicato da: redazione | Dom, 13 Gennaio 2019 - 10:00

Con provvedimento del 9.1.2019, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le principali case automobilistiche e le loro finanziarie per aver posto in essere – per il periodo compreso tra il 2003 e il 2017 – un “cartello” segreto, finalizzato a restringere il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno.

 I soggetti coinvolti sono: a) sia le società automobilistiche BMW AG, Daimler AG, FCA Italy S.p.A.(Fiat), Ford Motor Company, General Motors Company, Renault, Toyota Motor Corporation, Volkswagen AG; b) sia le società finanziarie ad esse collegate, che erogavano i prestiti in favore degli acquirenti delle auto Banca PSA Italia S.p.A., Banque PSA Finance S.A., Santander Consumer Bank S.p.A., BMW Bank GmbH, Mercedes Benz Financial Services Italia S.p.A., FCA Bank S.p.A.,CA Consumer Finance S.A., FCE Bank Plc., General Motor Financial Italia S.p.A., RCI Banque S.A., Toyota Financial Services Plc., Volkswagen Bank GmbH. In sostanza, l’Antitrust ha accertato che le società finanziarie  dei principali gruppi industriali automobilistici attivi in Italia, per un lungo periodo e attraverso un intenso scambio di informazioni in merito ai tassi, costi e prezzi applicati, hanno realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza.

GLI EFFETTI DEL CARTELLO SUI CONSUMATORI

Secondo il presidente di Confconsumatori Puglia, avvocato Antonio Pinto: “La condotta illegittima posta in essere dalle imprese coinvolte ha leso, gravemente, sia il corretto funzionamento del mercato, sia il diritto del consumatore finale ad effettuare una scelta contrattuale libera e consapevole, in un regime di libera concorrenza”. È infatti evidente che il cartello, così come accertato dall’Antitrust, disincentiva ogni diversa politica commerciale e si traduce, comunque, in un’applicazione di prezzi naturalmente più elevati di quelli che sarebbero stati  praticati in assenza dell’intesa illecita. Tutto a svantaggio del consumatore finale che, così, si ritrova a dover pagare costi e oneri finanziari di gran lunga superiori a quelli che sarebbero stati praticati in un regime di effettiva concorrenza.

COME AGIRE PER RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO 

“In ipotesi di cartello accertato dall’Antitrust” precisano gli Avvocati di Confconsumatori Antonio Amendola e Rossana Lopedote “la nuova normativa introdotta con il decreto legislativo n. 3 del 2017 garantisce una maggiore tutela per le vittime degli illeciti anticoncorrenziali. Viene riconosciuto, a ciascun soggetto leso, il diritto di agire, anche in via collettiva ovvero attraverso la class action, per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. In base alla Legge e all’orientamento dominante della Giurisprudenza, il provvedimento sanzionatorio adottato dall’Antitrust, non solo accerta la condotta anticoncorrenziale contestata, ma inverte l’onere della  prova a favore del consumatore, consentendo di presumere l’esistenza del danno cagionato dal cartello ”. Pertanto, chiunque abbia acquistato un autoveicolo nuovo e/o usato, mediante un finanziamento stipulato con una delle finanziarie sanzionate (vedi elenco completo sopra indicato), nel periodo compreso tra l’anno 2003 e il 2017, può richiedere il risarcimento del danno subito, che secondo l’art.1 del D.Lgs. 3/2017 è pari al sovrapprezzo sugli oneri e costi finanziari versati da ciascuno a causa del cartello, oltre agli interessi su tale somma.

A tutela dei consumatori coinvolti, la Confconsumatori propone di partecipare ad un’azione collettiva unica nei confronti delle società automobilistiche e delle finanziarie collegate sanzionate dall’AGCM, al fine di richiedere l’integrale risarcimento del danno subito.

 

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