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Puglia, inchiesta sulle nomine: arrestati il consigliere Napoleone Cera e l’ex parlamentare dell’Udc

Pubblicato da: redazione | Gio, 17 Ottobre 2019 - 07:14

L’inchiesta della Procura di Foggia, un cui sono indagati del governatore Michele Emiliano e dell’assessore Salvatore Ruggeri, questa mattina ha portato all’arresto di Napoleone Cera, consigliere regionale dell’Udc, e di Angelo Cera, suo padre, ex parlamentare dell’Udc. Entrambi sono indagati per concussione e sono stati posti ai domiciliari.

Una indicazione ricevuta da Napoleone Cera per una nomina è, infatti, costata l’iscrizione nel registro degli indagati al governatore Michele Emiliano, la terza inchiesta penale per il presidente. Anche l’assessore Salvatore Ruggeri è indagato e accusato di corruzione  nell’inchiesta sulla scelta del commissario dell’Asp (Azienda per i servizi alla persona) “Castriota e Corropoli” di Chieuti, in provincia di Foggia. A dare l’annuncio ieri è stato Emiliano  su facebook: “Per dovere di verità”, è il titolo del post. “Rispondo per una nomina mai effettuata e per non avere mai accolto le indicazioni di coloro che la peroravano”, si difende. Emiliano è accusato di abuso di ufficio, è stato l’assessore Ruggeri ad informarlo che nell’indagine, condotta dal pm Marco Gambardella e l’aggiunto Antonio Laronga, era presente anche il suo nome.

“Pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale – spiega il governatore – voglio io stesso comunicare la notizia per dovere di trasparenza verso i miei concittadini. L’accusa consiste nell’avere ricevuto indicazioni politiche da un consigliere regionale per nominare commissario di una Asp una determinata persona. E ciò, nonostante io abbia ritenuto di non accogliere tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi. Non ho accolto l’indicazione nominativa ricevuta avendola ritenuta non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali. Infatti ero libero di proporre alla Giunta qualunque nominativo, senza limiti di qualificazione professionale e senza necessità di procedure ad evidenza pubblica non previste da nessuna legge nazionale o regionale per l’incarico di commissario”.

La legge regionale 15/2004 prevede, dopo le dimissioni del cda di una Asp, la possibilità di commissariamento. I vertici delle Asp (ex Ipab) sono di nomina politica: serve un decreto del presidente della giunta regionale e l’istruttoria viene effettuata dall’assessore al Welfare. Secondo l’accusa, in un primo tempo Ruggeri avrebbe individuato un commercialista salentino, ma ulteriori pressioni lo avrebbero spinto su un avvocato foggiano. L’istruttoria tecnica che porta alla nomina, tuttavia, non è mai stata perfezionata in quanto non sono mai stati prodotti i curriculum su cui si basa il procedimento di designazione. Ieri Ruggeri è stato convocato in Procura ma si è avvalso della facoltà di non rispondere: “Nei prossimi giorni – fanno sapere i legali del politico salentino – chiariremo l’intera vicenda”. L’inchiesta – in base ai contenuti dell’invito a comparire – sembra basata sulle intercettazioni disposte sulle utenze di un altro politico, attraverso cui  la guardia di finanza avrebbe ricostruito l’episodio. L’indagine è partita nel 2018, sotto la lente d’ingrandimento inizialmente sono finiti alcuni appalti dell’Asl, successivamente – grazie alle intercettazioni – le verifiche si sono allargate ad altre vicende.

“Rispondo – si difende ancora Emiliano – per una nomina mai effettuata, per non avere mai accolto le indicazioni di coloro che la peroravano. Credo di essere il primo pubblico amministratore chiamato a rispondere per una nomina mai effettuata. Anzi per avere respinto la legittima indicazione politica ricevuta da un membro della assemblea legislativa regionale membro della maggioranza di governo che aveva pieno titolo di propormi un nome per quell’incarico. Sono dunque chiamato a rispondere di un reato contro la pubblica amministrazione (che prevede la adozione di un atto amministrativo come elemento costitutivo del reato stesso) senza averlo mai adottato nonostante siano passati mesi e mesi dalla indicazione ricevuta. I fatti di cui sono accusato – assicura – sono l’assoluta normalità con riferimento alle nomine discrezionali dove i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione normalmente offrono al presidente della giunta indicazioni e suggerimenti data anche la loro conoscenza del territorio. Non escludo che alcune di queste indicazioni siano alle volte pittoresche, veementi, fondate su pressioni e interessi politici, finanche elettorali in alcuni casi, ma a mio parere tali indicazioni sono sempre legittime perché finalizzate all’esercizio di un potere assolutamente discrezionale”.

 

 

 

 

 

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