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L’intervista. Regionali in Puglia, Scalfarotto: “Destra e sinistra due etichette, solo populismo”

Pubblicato da: redazione | Ven, 18 Settembre 2020 - 10:00
scalfarotto

Il centrosinistra pugliese si presenta diviso alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre. Da una parte il governatore uscente del Pd Michele Emiliano, dall’altro Ivan Scalfarotto, candidato alla presidenza con il sostegno di Italia viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda. Alla base della scissione ci sono temi di stretta attualità come antifascismo, ambiente, xenofobia e la sanità.

Cosa contesta al governo Emiliano? “Innanzitutto c’è da rivedere il metodo di lavoro – commenta a Borderline24 Scalfarotto – la Puglia è amministrata come una proprietà privata. Sono mancati gli assessori all’Agricoltura, alla Sanità. E’ mancata l’interlocuzione del territorio, sono stati chiusi gli ospedali, con il dramma Xylella. La Puglia deve pensare meno a se stessa”.

Qual è la priorità? “Alle elezioni si ripresentano 49 consiglieri regionali su 50. Le cose su cui lavorare sono molte, bisogna ripartire dalla sanità che è l’80% del bilancio della regione. Bisogna nominare un bravo assessore o una brava assessora alla Sanità che riveda i modelli organizzativi come gli esempi virtuosi di altre regioni d’Italia”.

Come immagina la Puglia in futuro? “La Puglia in futuro la immagino sicuramente molto meno chiusa su se stessa, meno provinciale, più aperta ai rapporti internazionali, il turismo deve diventare di rapporto elevato, destagionalizzato, invece spesso adesso è mordi e fuggi. Un territorio con questo potenziale deve attrarre investimenti internazionali, deve trainare l’Italia e l’Europa e non essere trainata nel percorso di crescita”.

Perché i pugliesi dovrebbero votarla?  “Destra e sinistra in questa regione sono due etichette. Moltissimi personaggi che erano con Emiliano adesso sono candidati con Fitto, Emiliano ha addirittura un sindaco che si riconosce in Casapound, ideologia estremista e fascista. Quindi io mi chiedo cosa è la sinistra in questo territorio”.

Il centrosinistra diviso favorirà Fitto? “Se con Emiliano non siamo d’accordo nemmeno sull’antifascismo abbiamo un problema, questa giunta non ha fatto cose di sinistra e non ha approvato la legge contro la xenofobia. Non ha approvato nemmeno la legge sulla doppia preferenza di genere. Si definiscono di sinistra ma vedo solo un populismo agganciato alla peggiore frangia del Movimento 5 stelle”.

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