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Covid, scoperti i primi “furbetti” del vaccino in Puglia: nelle liste 14enni e falsi volontari

Pubblicato da: redazione | Sab, 3 Aprile 2021 - 16:07

Dallo scorso dicembre a metà febbraio in Puglia ci sono anche alcune decine di minorenni, tra i 14 e i 17 anni, che sono riusciti a vaccinarsi pur non avendone diritto. Con loro anche alcune decine di persone che hanno approfittato della dicitura “volontari” ai quali era concesso il vaccino prima di una circolare regionale che ne ha specificato la tipologia, ovvero i volontari del servizio 118, quelli che portano le bombole a casa dei pazienti con il Covid, e quelli che lavorano nel servizio di emergenza-urgenza.

Sembrerebbe anche che fino a marzo alcuni volontari del 118, pur avendone diritto, non avevano ancora fatto il vaccino perché mancavano le dosi. Sono questi alcuni dei dati che emergerebbero dalle inchieste del Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs) su quanti si sarebbero vaccinati non avendone diritto, dichiarando in particolare di essere operatori socio-sanitari quando, all’inizio della campagna vaccinale, c’erano pochi controlli. Su come i minorenni abbiano potuto ottenere la vaccinazione, il coordinatore del Nirs, avvocato Antonio La Scala, non sa dare una spiegazione: «Non so come abbiano fatto, quel che è certo è che non ne avevano assolutamente diritto».

Gli «sleali» che si sono vaccinati senza averne diritto «hanno tolto il vaccino a persone che ne avevano bisogno e che poi, in molti casi, sono morte». Lo afferma il coordinatore Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs), avvocato Antonio La Scala, a proposito di quanti sono riusciti a vaccinarsi in Puglia, tra lo scorso dicembre e metà febbraio, pur non rientrando tra le categorie previste dal piano vaccinale. Tra questi, a quanto emergerebbe dalle indagini del Nirs, ci sono anche alcune decine di persone che hanno approfittato della dicitura “volontari” ai quali era concesso il vaccino prima di una circolare regionale che ne ha specificato la tipologia. In merito ai volontari, infatti, La Scala spiega che in tanti sono andati a iscriversi ad associazioni di volontariato per ottenere il diritto a vaccinarsi. Poi la Regione ha specificato che avevano diritto solo i volontari del servizio 118, quelli che portano le bombole a casa dei pazienti con il Covid, e quelli che lavorano nel servizio di emergenza-urgenza.

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