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A Bari nasce un “Centro contro le discriminazioni”: progetto da 87 mila euro e durata annuale

Pubblicato da: redazione | Gio, 11 Novembre 2021 - 17:32

Il progetto dell’assessorato al Welfare e della rete territoriale “Centro contro le discriminazioni della città di Bari”, è al primo posto nella graduatoria dei progetti presentati dai Comuni in risposta al bando della Presidenza del Consiglio dei ministri.

A comunicarlo è l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico. Il progetto, decimo nella graduatoria nazionale, è stato presentato dal Comune di Bari in rete con le realtà territoriali e promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.

La proposta progettuale, i particolare, si inserisce in un più ampio percorso socio-culturale e programmatico che nel PAC – Piano di azione cittadino di contrasto alle discriminazioni e violenze omolesbobitrasfobiche promosso dall’assessorato al Welfare ha espresso l’obiettivo di realizzare proprio a Bari il primo Centro contro le discriminazioni dell’intero territorio pugliese in rete con i servizi e i partners istituzionali e la rete pubblico privata di progetto.

Il Centro sarà ospitato in una rete di immobili comunali, già sede di altri servizi cittadini, e articolato su più spazi idonei a garantire le diverse attività, nel pieno rispetto della privacy degli utenti. I servizi previsti contemplano azioni di ascolto, counsellig psicologico, assistenza legale (sia in sede civile sia penale), orientamento alla formazione e al lavoro, gruppi di sostegno e parola, consulenza e orientamento personalizzato all’autonomia abitativa (ove necessario) e azioni di accompagnamento territoriale.

Nel Centro saranno impiegati operatori con competenza ed esperienza specifica sui temi della violenza e della discriminazione sessuale e di genere. In particolare, il coordinamento sarà affidato a un responsabile dotato di adeguata esperienza e competenza psico-sociale e legale sul tema dell’assistenza, mentre la gestione dei servizi sarà curata da un’equipe multidisciplinare di assistenti sociali, mediatori linguistici e culturali, psicologi e/o psicoterapeuti, educatori professionali, avvocati e medici specializzati.

La nuova struttura opererà stabilmente sul territorio in raccordo con i servizi socio-sanitari, le Forze dell’ordine e le strutture pubbliche, il Tribunale e la Procura per i minorenni, l’Ordine degli Psicologi, la Fondazione FIRSS, l’Università, il Centro Antiviolenza comunale e il Tavolo LGBTQI, per garantire la protezione delle vittime secondo un approccio che tenga conto della dimensione non solo fisica o sessuale della discriminazione o della violenza ma anche di quella relazionale, psicologica, sociale, culturale ed economica. Opererà, inoltre, in sinergia con tutta la rete territoriale e la rete di spazi, presidi e sportelli territoriali distribuiti in tutti i quartieri della città che fungeranno da sedi decentrate di ascolto, per realizzare al meglio “l’aggancio” dell’utenza.

Tra le attività previste anche programmi di sensibilizzazione culturale ed educativa finalizzati alla promozione del tema del contrasto all’omolesbobitrasfobia nell’ambito cittadino educativo, formativo e sociale da realizzare con le scuole, i Centri educativi e i Centri servizi per le famiglie. I servizi, garantiti per tre ore giornaliere cinque giorni su sette, saranno erogati in maniera fissa e itinerante anche grazie all’impegno degli operatori delle unità di strada comunali e degli sportelli antiviolenza attivi nelle Università.

“Un riconoscimento – ha commentato Francesca Bottalico – nato dalla collaborazione e dal confronto tra l’assessorato, i referenti del tavolo LGBTQI, il consigliere delegato del sindaco Nicola Biancofiore, il Centro antiviolenza e gli uffici della ripartizione e dell’Assessorato, che sento di ringraziare per il contributo offerto da ciascuno. Un impegno che come assessorato continueremo ad assicurare, con un investimento finanziario dedicato al progetto, alla rete Generare culture non violente e al Centro antiviolenza per la messa in campo di risorse e il potenziamento di misure di accompagnamento, affinché si possa continuare a promuovere percorsi multidimensionali e interdisciplinari a tutela delle vittime di discriminazione, per promuovere una cultura sempre più inclusiva e rispettosa delle differenze” – ha sottolineato. Alle sue parole fanno eco quelle di Nicola Biancofiore, consigliere delegato del sindaco per il coordinamento tra le attività promosse dal Tavolo Lgbtqi e le azioni di governo cittadino in materia di contrasto alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

“Questo successo è frutto di un lavoro sinergico tra assessorato al Welfare e Tavolo LGBTQI che ringrazio per la collaborazione intensa, fattiva ed efficace che porterà a Bari un servizio importante fondamentale per renderla ancora più inclusiva, accogliente e attenta ai bisogni della comunità LGBTQI. È stato difficile rispettare i tempi stretti previsti dal bando per fare sintesi tra le diverse istanze e proporre un’idea innovativa e utile ma siamo convinti che questo centro rappresenterà un arricchimento per tutta la città” – ha concluso.

“Le associazioni del Tavolo tecnico LGBTQI del Comune – ha dichiarato infine Asia Iurlo in rappresentanza delle associazioni – esprimono piena soddisfazione per questo risultato. Si tratta di un progetto fortemente voluto, un passaggio fondamentale nell’istituzione di servizi specifici a contrasto della violenza omolesbobitransfobica. La co-progettazione tra associazioni e Comune ha aiutato a far emergere il portato che questa città ha nella lotta contro le discriminazioni, mettendo in comune le tante esperienze e facendoci portavoce dell’impegno concreto per la lotta alle discriminazioni. L’impegno e la partecipazione di tutte le parti impegnate in questi temi è ciò di cui ora abbiamo bisogno per garantire sempre continuità sull’obiettivo” – ha concluso.

Il Centro contro le discriminazioni della città di Bari, finanziato per 87.100 euro (69.000 da risorse nazionali e per la restante parte da risorse del civico bilancio), avrà durata annuale.

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