Migliorano ancora le condizioni di Stefano Tacconi, l’ex portiere della nazionale e della Juventus, ricoverato da ieri sera nell’ospedale Casa sollievo della sofferenza a San Giovanni Rotondo. Qui proseguirà la riabilitazione sino al mese di settembre. Tacconi, a più di un anno dall’emorragia cerebrale che lo ha colpito mentre era impegnato nel corso di un evento benefico, mandandolo in coma, sta lottando con forza per vincere la battaglia supportato dall’affetto della sua famiglia e delle persone che gli vogliono bene e in questi mesi gli stanno dimostrando affetto, tra loro suo figlio che, in un’intervista all’Ansa, ha confessato di voler realizzare presto un sogno.
“Voglio portarlo allo stadio per fare un giro di campo – ha detto – così almeno saluta tutte le persone che gli sono state vicine in questo periodo” – ha evidenziato ricordando che suo padre è molto determinato. A sostenerlo nel cammino verso la totale guarigione, ha proseguito ci sono “milioni di persone anche dall’estero: amici, tifosi, ex calciatori con un affetto incredibile che non ci aspettavamo e che ci aiuta molto”.
Oggi, dopo mesi, sono molti i traguardi raggiunti. “Cammina sempre con un supporto, però è migliorato molto. Ultimamente – prosegue il figlio – mi ha detto ‘me la sono vista brutta’, ha capito che è stata una cosa grave quella che ha avuto. Essere abituato ad allenarsi lo aiuta ad affrontare la riabilitazione. Anche i dottori dicono che la sua fortuna è aver sempre giocato a calcio, il suo fisico è diverso da quello degli altri pazienti. Ci vorrà del tempo, però ci sta mettendo la buona volontà come quando giocava”.
In Puglia, Tacconi, è stato trasferito in quanto ha fortemente voluto essere qui per le cure. Lo ha spiegato la moglie: “La scelta è stata fortemente voluta da Stefano e dalla mia famiglia per il legame che ci ha sempre unito. Abbiamo la consapevolezza che per Stefano sia stata la decisione migliore. Il tragitto sarà ancora lungo ma essere in questo posto ci dà molta forza e molto coraggio” – ha concluso.
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