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In Puglia è sciopero generale dipendenti Enel

Lo sciopero indetto dai sindacati: presidi di protesta anche a Bari

Pubblicato da: redazione | Gio, 7 Marzo 2024 - 18:30

Venerdì 8 Marzo si terrà uno sciopero generale nazionale dei dipendenti Enel, indetto da FILCTEM CGIL, FLAEI CISL – UILTEC UIL, in Puglia sono interessati oltre 2000 lavoratori delle varie aziende del Gruppo.

Si terranno presidi di protesta al di fuori dalle sedi ENEL di Bari, Foggia, Lecce, Taranto e un Sit-in sotto la Prefettura di Brindisi, con la richiesta di incontro al Prefetto.

I sindacati chiedono che Enel sia, in Italia, la protagonista della Transizione energetica e digitale, realizzi i progetti previsti e finanziati dal PNRR e investa sugli asset e sulle persone. I Segretari/Coordinatori della Puglia di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, rispettivamente Antonio Frattini, Natale Lattanzi e Carlo Perrucci, sottolineano che: “Non si sta scioperando per rivendicare aumenti salariali, ma perché si è fortemente preoccupati per la direzione che sta prendendo questa azienda. Un’azienda che sta focalizzando la sua attenzione esclusivamente sugli aspetti finanziari a discapito dell’occupazione, della qualità del servizio e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’insediamento del nuovo Management, si propongono solo operazioni di riduzione dei costi per cercare di produrre utili agli azionisti rinunciando agli investimenti e alla sua vera mission che è quella di erogare un servizio di pubblica utilità per i cittadini”.

“Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, scioperano su tutto il territorio nazionale contro le decisioni di Enel e un Piano Industriale inadeguato e dannoso – continua la nota –  Nessuna idea su come affrontare il superamento del fossile e la messa a terra delle nuove tecnologie green

  • appaltare la maggior parte delle attività elettriche con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori delle imprese e del sistema elettrico italiano vicino al collasso;
  • un’azienda sottorganico da anni, che non è in grado di gestire l’attuale rete elettrica italiana con carichi di lavoro insostenibili e allungamento dei tempi di ripristino dei guasti;
  • un Piano di assunzioni che non garantirebbe il raggiungimento degli obiettivi del PNRR affidati all’ENEL;
  • ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili in controtendenza agli obiettivi green del 2030;
  • modificare unilateralmente il regime degli orari di lavoro, senza rispettare il Protocollo di Relazioni;
  • tagli indiscriminati al costo del personale;
  • revoca dello smart working, andando a peggiorare i tempi di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Le categorie del settore elettrico denunciano, inoltre, una organizzazione del lavoro caotica e affidata solo alla buona volontà dei lavoratori.

Tutto ciò comporterà:

  • un’importante diminuzione degli standard di qualità e sicurezza della rete elettrica, con possibile incremento di infortuni sul lavoro;
  • conseguenze fortemente negative sulla qualità e sulla continuità del servizio elettrico sempre più a rischio di blackout”.

In aggiunta a tutto ciò, i Segretari/Coordinatori della Puglia di Antonio Frattini Filctem-Cgil, Natale Lattanzi Flaei-Cisl, e Carlo Perrucci Uiltec-Uil, esprimono anche grande insoddisfazione per l’ultimo incontro ministeriale svolto lo scorso 5 marzo ’24 e forte preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori diretti e dell’indotto della Centrale di Cerano di Brindisi, con 3 Gruppi di produzione fermi da settembre 2023 e dove non ci sono più certezze su nessuno degli investimenti annunziati.

“Mai come adesso, il malcontento e la preoccupazione sono diffusi in tutte le società del Gruppo, e-distribuzione, produzione Green Power, area mercato, Enel X, e-mobility, tutte le altre articolazioni societarie e coinvolgono Operai, Impiegati e Quadri – continua la nota – va infine evidenziato che l’Enel vive grazie ad una concessione ed ha costi riconosciuti per le attività regolate. Vive in sostanza grazie alle bollette degli italiani e pertanto gli va impedito di operare a sfavore del sistema paese, delle imprese, dei cittadini. Questo sciopero, quindi, deve richiamare le responsabilità della politica, del Governo e del Parlamento che devono vigilare e agire concretamente contro una smobilitazione annunciata e studiata a tavolino”.

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