Nel 2024, oltre un italiano su tre (36,3%) tra coloro che hanno espresso la propria volontà presso le anagrafi comunali ha dichiarato la propria opposizione al prelievo degli organi, registrando un incremento di circa 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Attualmente, il Sistema Informativo Trapianti raccoglie 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà, di cui 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni.
Questi dati emergono dal Rapporto sulle donazioni e i trapianti in Italia, presentato dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt) al Ministero della Salute. Le opposizioni al prelievo risultano maggiormente diffuse nel Sud Italia, dove tutte le regioni meridionali superano il 40%, con la Sicilia che raggiunge il valore più alto al 46,8%. Al contrario, i tassi più bassi si riscontrano al Nord, in particolare nella Provincia Autonoma di Trento (24%) e in Valle d’Aosta (27,2%), seguite dalla Sardegna (27,7%).
Si registra invece un leggero miglioramento nell’opposizione al prelievo degli organi dichiarata nelle rianimazioni: nel 2024 la percentuale di rifiuto è scesa al 29,3%, rispetto al 30,3% del 2023. In questo contesto, i tassi più elevati sono stati registrati in Valle d’Aosta (66,7%), Calabria (53,4%) e Umbria (40,9%). Di contro, la Provincia Autonoma di Trento e il Molise non hanno riscontrato alcuna opposizione.
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