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Bancarotta, cinque misure cautelari dopo scomparsa imprenditore

A Brescia. Un indagato è di Taranto

Pubblicato da: redazione | Ven, 17 Gennaio 2025 - 08:53
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Nella mattinata odierna personale del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza e della Compagnia Carabinieri di Brescia stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brescia nei confronti di 5 soggetti, residenti nelle province di Milano, Sondrio, Monza e Brianza e Taranto, per i quali è stato altresì disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per oltre 650.000 euro.

La complessa indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, ha avuto inizio, nel 2021, dall’attività di monitoraggio di alcuni soggetti, ritenuti prossimi a contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, che avrebbero acquisito, tramite una società svizzera, la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico, depauperandola del proprio capitale e quindi determinando una procedura fallimentare.

Nello specifico, l’attività depredatoria ascritta ai soggetti di origine calabrese, unitamente a imprenditori insistenti nel nord Italia e a un commercialista della provincia di Monza – Brianza, si sarebbe caratterizzata per l’acquisto di beni immobili destinati a soggetti legati da relazioni familiari con i promotori del disegno criminoso, l’utilizzo di auto di lusso nonché l’acquisizione di disponibilità finanziarie su carte di credito prepagate rilasciate da una piattaforma finanziaria svizzera.

In particolare, i soggetti coinvolti nel progetto criminale, oltre ad aver dissipato il patrimonio della società, si sarebbero altresì avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato pari a oltre 1.700.000 euro e ottenuto un anticipo di crediti commerciali presso istituti bancari originati da fatture per operazioni “inesistenti”, per un valore di circa 400.000 euro.

Il G.I.P. del Tribunale di Brescia ha emesso, all’esito delle indagini, 5 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti indagati, di cui 2 in carcere, 2 posti agli arresti domiciliari e 1 sottoposto al divieto di esercitare imprese e di assumere uffici direttivi in aziende. È stato inoltre disposto il sequestro, finalizzato alla confisca per equivalente, per un importo complessivo pari a oltre 650.000, quale provento delle condotte illecite ipotizzate.

La Procura della Repubblica di Brescia ha inoltre emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie pari complessivamente a oltre 2.500.000 di euro nonché sulle quote di una società coinvolta.

Il provvedimento cautelare è stato disposto dal Giudice sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti, pertanto, in attesa della definitività del giudizio, sussiste la presunzione di innocenza degli indagati.

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