Il pm Alessandro Prontera ha effettuato otto richieste di condanna nel processo che coinvolge la società Tap e 18 imputati, tra cui ex dirigenti, accusati di vari reati, tra cui deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazioni edilizie e inquinamento ambientale. Dei sette capi d’imputazione inizialmente contestati, gran parte sono ormai prescritti, e le richieste di condanna si concentrano esclusivamente sul reato di inquinamento ambientale.
Le pene richieste dal pm prevedono tre anni di reclusione e una multa di 66.667 euro per ciascuno degli otto imputati principali. Tra questi ci sono Michele Elia, ex country manager di Tap Italia, Gabriele Lanza, project manager di Tap, e altri manager e responsabili tecnici legati a Saipem, appaltatore principale per i lavori del microtunnel, e alla società Icop, incaricata della realizzazione del pozzo di spinta. Il processo si svolge presso il tribunale di Lecce, sotto la guida del giudice monocratico Chiara Panico. Tuttavia, l’iter giudiziario ha subito ritardi significativi a causa dei numerosi cambi di giudice, ben sei fino ad ora. La prossima udienza è fissata per il 10 febbraio. Il gasdotto Tap, al centro della vicenda, trasporta metano dall’Azerbaijan all’Italia, con approdo sulle coste del Salento, dove sono stati segnalati i presunti episodi di inquinamento e violazioni oggetto del procedimento.
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