La Regione Puglia ha avanzato una richiesta di risarcimento danni per circa tre milioni di euro nei confronti degli otto imputati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso e turbata libertà degli incanti. Al centro dell’indagine, un presunto sistema di tangenti e appalti pilotati che avrebbe fatto lievitare il costo della struttura da 9,5 a oltre 21 milioni di euro.
La Regione ha inoltre richiesto una provvisionale immediatamente esecutiva di 587mila euro, pari al 20% della somma richiesta come risarcimento, da porre a carico di tutti gli imputati. Nell’atto di costituzione di parte civile, l’ente regionale evidenzia le “evidenti e talvolta grossolane irregolarità” riscontrate, sottolineando come le consulenze abbiano rivelato “vizi insanabili” nella procedura, fin dalla fase di progettazione fino all’esecuzione del contratto. Secondo la Regione, le azioni degli imputati hanno causato un grave danno patrimoniale, oltre a rilevanti danni non patrimoniali, tra cui il pregiudizio all’immagine e all’integrità dell’ente e dei suoi cittadini. Il processo prenderà il via il prossimo 3 giugno.