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Coperture virus sinciziale, i pediatri: “C’è disparità tra regioni”

Lo rivela uno studio della Società Italiana di Pediatria

Pubblicato da: redazione | Mer, 26 Marzo 2025 - 11:36
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 Tempistiche diverse, criteri disomogenei e coperture a più velocità. L’accesso alla profilassi contro il Virus Respiratorio Sinciziale (Vrs) non è uguale per tutti e lascia scoperti molti bambini, a seconda della Regione in cui sono nati. Lo rivela uno studio della Società Italiana di Pediatria (Sip) con il supporto delle sue sezioni sul territorio. In alcune regioni l’anticorpo monoclonale per la prevenzione universale delle infezioni da Vrs, una delle principali cause di infezioni respiratorie nei bambini piccoli, è garantito a tutti i nati da gennaio 2024; in altre, ai nati da luglio 2024, lasciando scoperti i bambini più grandi; in altre ancora, esclusivamente ai bambini venuti alla luce durante la stagione epidemica (da novembre 2024 a marzo 2025). “Questa prima stagione di introduzione in Italia dell’anticorpo monoclonale che previene le infezioni respiratorie da Vrs (Nirsevimab) conferma quanto temevamo: l’assenza di una strategia nazionale ha prodotto differenze territoriali e, di conseguenza, diseguaglianze nell’accesso alla profilassi -spiega il Presidente Sip, Rino Agostiniani-. Ora è il momento di lavorare a una strategia comune, per arrivare alla prossima stagione in maniera coordinata e garantire a tutti i neonati la stessa opportunità di protezione”.

Nella quasi totalità delle Regioni i bambini nati nel corso della stagione epidemica (da novembre a marzo) ricevono l’immunoprofilassi presso il punto nascita, mentre quelli nati al di fuori della stagione epidemica (prima di novembre e dopo marzo) la ricevono attraverso i Pediatri di libera scelta o presso i centri vaccinali. In concreto, si passa dalla protezione più ampia di Lombardia, Piemonte, Sicilia, Veneto (che offrono l’anticorpo a tutti i nati dopo il 1° gennaio 2024), a quella parziale di regioni come Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, alla copertura limitata ai nati in stagione di Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Sardegna, Umbria. “Le diseguaglianze su base regionale riguardano i nati fuori stagione – conclude Raffaele Badolato, coordinatore delle sezioni regionali Sip e curatore dello studio-. Non tutti i bambini hanno avuto la stessa possibilità di essere protetti dal Vrs, perché le Regioni hanno avviato programmi molto difformi e non tutte hanno avuto accesso alle stesse quantità di dosi”

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