Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Despacito” – Luis Fonsi ft. Daddy Yankee
Ogni anno, appena le temperature iniziano a salire, c’è un fenomeno che si ripete con precisione matematica: la musica spagnola torna nelle nostre cuffie, nelle playlist, nei tormentoni da spiaggia. Ma perché?
La risposta sta tutta in un mix ben preciso: ritmo, lingua e vibrazioni positive.
Il ritmo reggaeton, bachata o latin pop, così incalzante e coinvolgente, richiama movimento, energia, voglia di stare insieme.
E se il beat latino è progettato per farci ballare, la lingua spagnola, calda e melodica, nei brani diventa emotiva e trascinante. E poi c’è l’immaginario. La musica spagnola evoca estate, sole, pelle salata, libertà.
La musica spagnola ci piace, se non da sempre, da tempo, dai primi anni 2000.
Come dimenticare “Aserejé” delle Las Ketchup? Un brano senza senso logico, ma con un groove impossibile da ignorare. O ancora “La camisa negra” di Juanes e “María” di Ricky Martin con il suo famoso ritornello “¡Un, dos, tres! Un pasito pa’lante, María…”.
Poi è arrivato il ciclone: “Despacito” di Luis Fonsi ft. Daddy Yankee, che nel 2017 ha battuto ogni record e normalizzato lo spagnolo nelle classifiche globali.
Oggi, la scena è dominata da artisti come Bad Bunny, con brani come “Tití Me Preguntó”, Karol G, diventata una delle voci femminili più importanti del panorama latino, con successi come “Provenza” o “Contigo”.
E poi ancora Feid, Ozuna, Rosalía , capace di mischiare flamenco, elettronica e pop urbano con eleganza; insomma tutti nomi che continuano a portare freschezza e innovazione.
La verità è che questo beat latino, questo sound così fresco ma al tempo stesso caliente, ci serve.
In un mondo sempre più frenetico e carico di stimoli, l’estate resta uno dei pochi momenti in cui rallentiamo. E quando lo facciamo, abbiamo bisogno di leggerezza, movimento e un pizzico di evasione.
La musica spagnola ci regala proprio questo. Non è solo un genere, è un mood.