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Cantano “Bella ciao” e vengono identificati nel Tarantino: è polemica

Monta la polemica.

Pubblicato da: redazione | Sab, 3 Maggio 2025 - 19:27
carabinieri

Il 25 aprile scorso a Mottola, nel Tarantino, ad alcuni cittadini sarebbe stato impedito da un carabiniere di intonare canti della Resistenza durante la commemorazione della Liberazione. In dieci sarebbero stati identificati e a loro carico potrebbe scattare la denuncia per inosservanza dei divieti dell’autorità.
Nicola Magno, segretario generale regionale del sindacato Unarma, precisa che “i carabinieri in servizio operano nel pieno rispetto delle direttive ricevute dalle autorità competenti” e “nel quadro delle disposizioni prefettizie o di pubblica sicurezza, specie in giornate sensibili come il 25 aprile, quest’anno ulteriormente segnate dal lutto per la morte di Papa Francesco”.
Il sindacalista replica anche a dichiarazioni rilasciate sull’argomento nei giorni scorsi dal vicesindaco di Mottola, Giuseppe Scriboni, che – rileva Magno – sembrerebbero “suggerire una responsabilità diretta dei carabinieri per quanto accaduto durante le celebrazioni del 25 aprile. Un’accusa grave – aggiunge – e del tutto fuori luogo, che denota un tentativo inaccettabile di scaricare su chi serve lo Stato il peso di una gestione poco chiara degli eventi istituzionali da parte delle autorità locali”.
Se, conclude il segretario generale regionale di Unarma, “vi sono perplessità sulle comunicazioni tra Comune e Prefettura o sull’organizzazione dell’evento, ci si rivolga nelle sedi istituzionali opportune, anziché lanciare accuse mediatiche che rischiano di delegittimare chi ha agito secondo coscienza e nel rispetto della legge”.

Sulla questione interviene anche Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota.  “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.

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