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Lavoro, in Puglia 18 morti nei primi mesi del 2025

L'allarme dei sindacati: "Emergenza ignorata"

Pubblicato da: redazione | Ven, 6 Giugno 2025 - 16:20
foto freepik

Nei primi quattro mesi del 2025 in Puglia si sono contati 7.415 infortuni sul lavoro, di cui 6.287 avvenuti sul posto di lavoro e 1.128 in itinere. A renderlo noto è Uil Puglia, commentando i dati dell’ultimo report Inail. La regione si conferma tra le più colpite, classificandosi nona in Italia per numero di morti sul lavoro, con 18 decessi tra gennaio e aprile.

Il segretario generale della Uil Puglia, Gianni Ricci, denuncia la mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni: “Mentre dalle nostre parti siamo in stato di evidente emergenza, la Regione Puglia è troppo impegnata a tempo pieno in manovre elettorali per affrontarla come meriterebbe”. Ricci ricorda che l’ultimo incontro con la Regione risale all’8 marzo 2024, durante il quale erano state promesse misure straordinarie di prevenzione e formazione, oltre alla creazione di un tavolo con le associazioni datoriali. Ma nulla, finora, si è concretizzato. “Dopo l’ultimo incontro, l’8 marzo 2024, aveva promesso misure straordinarie di prevenzione e formazione, e l’annuncio dell’istituzione di un tavolo aperto alle associazioni datoriali, ma nonostante le nostre ripetute sollecitazioni tutto è caduto nel dimenticatoio”.

Il sindacato segnala anche che l’incidenza degli infortuni in Puglia è superiore alla media nazionale e ribadisce che la prevenzione è lo strumento chiave per fermare questa emergenza. “L’incidenza infortunistica è superiore alla media nazionale” e “la prevenzione è l’unica arma che abbiamo per azzerare questi numeri”, sottolinea Ricci. La Uil rilancia le sue proposte, già presentate da tempo, per fermare le morti sul lavoro: “Le nostre proposte sono chiare e sul tavolo della politica da tempo – conclude – l’obiettivo è arrivare a zero morti sul lavoro, ma serve un impegno vero e condiviso da parte di tutti che vada oltre gli slogan”.

Tra le richieste: più controlli, assunzione di nuovi ispettori, esclusione dalle gare pubbliche per le aziende non in regola, istituzione di una procura speciale e introduzione del reato di omicidio sul lavoro, con pene più severe per chi mette il profitto davanti alla sicurezza. “Chiediamo l’aumento dei controlli con l’assunzione di nuovi ispettori, l’estromissione dai bandi pubblici delle aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi, l’istituzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro con pene più severe per chi volontariamente rinuncia alla sicurezza per favorire produzione e profitti”.

Foto freepik

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