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Bari, cartelle Imu, Carrieri: “Qui l’aliquota più alta”

La denuncia del consigliere comunale

Pubblicato da: redazione | Lun, 16 Giugno 2025 - 11:33
giuseppe carrieri

Sono circa 75mila i baresi proprietari di immobili in Città, che stanno pagando in queste ore la prima rata dell’IMU (imposta municipale).
Il peso e la misura di questa imposta è decisa autonomamente dai Comuni tra una “forchetta” minima e massima. A Bari –da anni- l’aliquota è stata fissata ai massimi; sia per le seconde case che per le pertinenze (box, garage, cantinole, etc).
“Ecco perchè – denuncia il consigliere comunale della Lega, Giuseppe Carrieri –  Bari risulta tra le Città Italiane dove più alto è l’ammontare della tassa su case, garage, negozi, uffici, stabilimenti.
Secondo un recentissimo studio UIL a fronte di una IMU nazionale media di E.977,00, a Bari si paga IMU media E.1..089,00; mentre in tante Città dove i redditi sono più alti si paga molto meno (Belluno E.551,00; Pesaro 394,00; Sondrio 563,00; Vicenza 737,00; Gorizia 484,00). L’IMU è una vera e propria PATRIMONIALE (si paga per il solo fatto di essere proprietari di un bene), che pesa potentemente sulle famiglie baresi che trasferiscono ogni anno circa 90 milioni di euro nelle casse comunali (è questo l’ammontare complessivo IMU per Bari). Si tratta di una cifra enorme, che rallenta l’economia cittadina e la impoverisce paurosamente. E di un costo gravoso a carico dei 75mila proprietari di seconde case, di negozi e uffici ai quali ogni anno il Comune sottrae l’1.06% del valore del proprio immobile”.
“Un costo peraltro a cui corrispondono servizi comunali mediocri. Oltre 5 mesi per avere il rinnovo della carta di identità! Strade sconnesse e sgangherate! Città poco pulita e con sistema obsoleto di raccolta stradale e smaltimento dei rifiuti! Impianti sportivi comunali chiusi o diroccati! Trasporto pubblico inefficiente e piuttosto inquinante! Verde pubblico carente e molto poco curato! Sicurezza urbana insufficiente!”, continua.
“La “ricetta” amministrativa che da anni proponiamo alla Città – prosegue – è molto diversa e punta a:
-un drastico taglio delle imposte locali (IMU, TARI, etc.), ben possibile con una drastica riduzione della enorme spesa corrente comunale (ogni anno a Bari si spendono circa 350 milioni di euro per far “girare” la Città);
-efficientamento delle aziende municipalizzate che drenano annualmente centinaia di milioni di euro dal bilancio comunale;
-alienazione di alcuni asset immobiliari e patrimoniali comunali, fonte di costi gestionali e non solo;
-riduzione dei tanti sprechi amministrativi (di queste ore una spesa di oltre 160mila euro –delibera di giunta 378 del 11-6-2025- per imprecisati servizi di comunicazione alla cittadinanza dei cantieri pubblici avviati in Città….)”

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