Carri, musica, colori, simboli arcobaleno come sempre, ma quest’anno ci sono anche i colori della Palestina. E’ partito il Bari Pride 2025, un momento di riflessione “sulle nostre istanze – dice Ciro Saracino, referente del Bari Pride – ma che, come sempre, vogliamo allargare a tutta la città. Ci sono questioni connesse con le nostre istanze che riguardano i diritti di tutti gli oppressi, per questo non possiamo essere indifferenti rispetto al genocidio del popolo palestinese, ma anche al periodo di riarmo al quale stiamo assistendo in tutta Europa e alle nuove guerre”. La manifestazione è cominciata con il presidio nella centralissima piazza Umberto, a partire dalle 15, e il comizio.
Poi via al corteo che sta toccando alcuni luoghi simbolo del capoluogo pugliese, fra i quali lungomare e corso Vittorio Emanuele. Proprio qui, di fonte alla Prefettura, è prevista una sosta simbolica “totalmente pacifica – assicura Saracino – La Prefettura rappresenta il governo sul territorio, per questo i carri spegneranno la musica in segno di protesta verso il decreto sicurezza che riteniamo essere una misura fortemente repressiva”. Sul palco del comizio partecipano, fra gli altri, la comunità palestinese di Puglia e Basilicata, il Comitato per la pace Terra di Bari e associazioni studentesche come Zona Franka, Udu-Link e Uds. E poi Famiglie arcobaleno e altre realtà della provincia. A sfilare anche il sindaco, Vito Leccese. Proprio il Comune patrocina la manifestazione, dopo il tentativo – fallito – di parte dell’opposizione in Consiglio di approvare una delibera che cancellasse il sostegno. Al termine, in piazza Umberto, spazio alla festa con lo show della madrina, l’attrice Simonetta Musitano, e di un’artista trans originaria di Bari arrivata da Milano, con la conclusione affidata al djset.
“Il Bari Pride – ha detto il sindaco Vito Leccese – si rinnova come momento di festa e di consapevolezza che bisogna fare in modo che i diritti civili vengano garantiti e la comunità barese dal 2003 ha sempre risposto bene. Garantire i diritti significa anche evitare discriminazioni e pregiudizi”.