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Musica dopo le 24 nei locali sulla costa, l’appello al Comune

Il caso sollevato da alcuni consiglieri comunali nel corso dell'ultima seduta

Pubblicato da: redazione | Sab, 26 Luglio 2025 - 13:56
Foto Freepik
La chiusura della settimana scorsa di due locali sul mare (uno a San Giorgio e uno a Torre a Mare) per violazioni legate alla diffusione della musica dopo le 24 (quella di San Giorgio poi sospesa in seguito ad un ricorso al Tar) ha fatto aprire anche in Consiglio il dibattito sulla necessità di regolamentare i divieti in estate.
Il primo a sollevarlo è il consigliere comunale del Pd Antonio Bozzo che ha chiesto una revisione dell’attuale Documento strategico del commercio che prevede indistintamente di spegnere la musica dopo le 24.
«Bisogna pensare ad una deroga all’uso della musica durante le stagioni estive – ha detto Bozzo – per le attività posizionate sul mare affinché possano avere la possibilità di estendere almeno fino all’una la diffusione della musica. Lo dobbiamo fare anche per dare un segnale a questi imprenditori che hanno fatto investimenti prendendo una concessione anche solo per due anni su quelle piattaforme amovibili». Ha chiesto una migliore comunicazione delle eventuali chiusure in seguito a violazioni, il consigliere comunale dell’Udc, Pino Neviera. «Non dico che chi sbaglia non debba essere multato, ma sapere di dover chiudere la stessa sera provoca un danno considerevole economico», ha commentato.
Il tema è stato al centro della sua interrogazione del consigliere del Pd, Fabio Sisto. «È necessario trovare un equilibrio tra esercenti e residenti – ha detto – Propongo di dividere la città in zone diverse tra residenziale, miste e costiere garantendo equità tra i gestori. E le sanzioni – ha concluso – dovrebbero essere progressive in base alle volte in cui non si rispettano le regole, ma comunque bisognerebbe prevedere delle deroghe controllate in base ai periodi».
L’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli è intervenuto ribadendo l’impegno dell’amministrazione. «L’impegno a verificare possibili modifiche da parte mia c’è – ha detto – perché è lo stesso documento strategico del commercio a prevedere delle revisioni. Ma qui stiamo parlando anche di una questione politica, perché anche se sono zone costiere, lì ci sono residenti che lamentano disagi. Bisogna inoltre capire la differenza tra mettere musica per ballare e quindi effettivamente per poterlo fare c’è bisogno di una licenza di pubblico spettacolo e diffondere musica di sottofondo”.
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