È stato identificato l’autore dell’aggressione ai danni di Vincenzo Minervini, il musicista colpito con una gomitata al volto mentre suonava con la banda cittadina durante la processione della Madonna dei Martiri, lo scorso 8 settembre a Molfetta.
Si tratta di un 32enne del posto, già noto alle forze dell’ordine. Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce sull’episodio grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alla testimonianza di una donna che, poche ore dopo l’accaduto, ha fornito un racconto dettagliato, indicando anche altri episodi di comportamenti aggressivi avvenuti nelle settimane precedenti.
L’uomo, in passato, era già finito nei guai per episodi di violenza. Nel marzo dello scorso anno era stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale dopo aver aggredito un agente della polizia locale nella villa comunale. In seguito era stato rimesso in libertà, ma non sarebbero mancati altri episodi che lo hanno riportato all’attenzione delle forze dell’ordine.
Secondo quanto trapelato da fonti sanitarie, il 32enne è seguito dal Centro di salute mentale di Molfetta per disturbi psichiatrici e in passato è stato sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori. Un quadro che, pur non cancellando le responsabilità personali, apre il dibattito su come gestire in sicurezza la presenza di persone fragili in manifestazioni pubbliche e affollate.
La famiglia dell’uomo, tramite l’avvocato Felice Petruzzella, ha diffuso una nota ufficiale in cui esprime rammarico per quanto accaduto e porge le proprie scuse alla vittima. “Da tempo viviamo il dramma della malattia di nostro figlio – ha dichiarato il padre – e combattiamo quotidianamente con le difficoltà che comporta. L’aggressione dell’8 settembre è stata frutto di una crisi improvvisa, non di una volontà premeditata”.
Il caso resta ora nelle mani dell’autorità giudiziaria, che dovrà valutare eventuali provvedimenti nei confronti dell’uomo, bilanciando le esigenze di giustizia con quelle di tutela sanitaria e sociale.