VENERDì, 05 DICEMBRE 2025
85,572 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
85,572 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Perrone: “A questo Bari manca personalità. Bisogna dare tempo a Caserta”

Il doppio ex di Bari e Padova ha analizzato il momento delicato della formazione di Caserta

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Gio, 2 Ottobre 2025 - 17:59
Foto Perrone

Una gara casalinga per invertire un trend negativo di risultati e prestazioni. Dopo il pareggio contro l’Entella, il Bari di Caserta torna a giocare al ‘San Nicola’ per affrontare il neo promosso Padova, in quella che potrebbe essere l’ultima spiaggia per il tecnico biancorosso. Per approfondire i vari temi di questa sfida e fare un piacevole tuffo nel passato biancorosso, abbiamo intervistato un doppio ex di Bari e Padova: Carlo Perrone, che si è concesso in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Cosa pensa del pareggio per 2-2 ottenuto dal Bari contro l’Entella? Un altro passo falso per la squadra di Caserta…
“Sì, il problema non è tanto il pareggio sul campo dell’Entella, quanto il fatto di non vedere progressi in un gruppo ancora nuovo. All’inizio si possono prevedere delle difficoltà, ma ci si aspetta che col passare del tempo ci siano dei miglioramenti nelle situazioni provate durante la settimana. Non vedere progressi, adesso, è un po’ preoccupante”.

Dopo le prime due gare di campionato contro Venezia e Monza, il Bari ha subìto un calo nelle prestazioni. Come interpreta questo inesorabile declino?
“Seguo sempre il Bari perché è una squadra che mi è rimasta nel cuore. Da fuori può sembrare che alla squadra manchi personalità: quando non c’è qualcuno che prenda in mano la situazione, le partite possono andare storte senza raddrizzarsi. Nel caso del pareggio con l’Entella, fortunatamente è arrivato il gol del pareggio, ma la prestazione ha lasciato comunque qualche perplessità”.

Sulla carta il Bari dispone di un buon organico: come si spiega allora questo momento di difficoltà della squadra? Magari si è cambiato troppo?
“Va dato tempo al mister per trovare le soluzioni: il gruppo è nuovo e lui è un ottimo allenatore. In questo momento l’errore più grande sarebbe mettere tutto in discussione”.

Ma il tecnico Caserta appare in confusione. Secondo lei, in caso di risultato negativo contro il Padova, sarebbe giusto valutare un cambio in panchina?
“Non è inevitabile, ma in Italia è probabile. Se non ci sono segnali di ripresa e il mister non riesce a creare empatia con il gruppo, l’unica soluzione possibile è cambiare allenatore. Al contrario, se la società è solida, dovrebbe dare forza e supporto al tecnico, soprattutto in un momento delicato come questo”.

Intanto il Bari perde Vicari per infortunio…
“Mi dispiace tantissimo. Conosco Vicari dai tempi di Novara: è un ragazzo serio, che porta serenità nello spogliatoio. L’infortunio lo terrà lontano dai campi per quasi due mesi”.

A proposito del Padova, che squadra vedremo al ‘San Nicola’?
“Hanno fatto due vittorie importanti: contro l’Entella e in rimonta a Monza. La campagna acquisti è stata interessante: Papu Gomez, Baselli, Lasagna… giocatori che però erano fermi da tempo. Più che ai nomi, bisogna dare fiducia al tecnico, che deve creare il gruppo e imprimere il proprio stile”.

Tornando al Bari, la situazione ambientale sembra sempre più rovente, con un calo di presenze e abbonati…

“Sì, il clima è teso e i risultati non aiutano. Solo con una svolta, un passo avanti e una squadra che lotti in campo, i tifosi possono tornare a innamorarsi della squadra”.

Con il Bari ha collezionato 71 presenze e 11 reti. C’è qualche aneddoto di campo, o anche extra, che non ha mai raccontato e che vorrebbe condividere?
“I ricordi più forti sono legati al mio infortunio: è stato il momento più delicato della mia carriera. Grazie ai tifosi del Bari, che mi hanno supportato quando altri non ci credevano più, sono riuscito a tornare ad alti livelli. È un affetto che mi lega ancora profondamente alla città”.

Il Padova è la squadra dove ha iniziato e chiuso la sua carriera da calciatore, ma anche la squadra della sua città natale…
“Ho iniziato a 10 anni e ho concluso la carriera a 35 segnando l’ultimo gol nello spareggio per rimanere in Serie A contro il Genoa. È una città e una squadra che mi hanno cresciuto e che mi legano ancora oggi”.

Oggi di cosa si occupa? È ancora legato al mondo del calcio in qualche modo?
“Sì, alleno nel campionato dilettanti. Due anni fa ho fatto un’esperienza fantastica nel calcio femminile a Padova. Sono rimasto colpito dalla determinazione e dalla professionalità delle ragazze, anche a livello dilettantistico. È stata un’esperienza davvero formativa e che consiglio”.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Puglia, campagne devastate da nubifragi e...

Il maltempo continua a mettere a dura prova le campagne pugliesi....
- 4 Dicembre 2025

Il Bari strappa un punto alla...

Primo obiettivo: non prenderle! È questo il diktat di Vincenzo Vivarini...
- 4 Dicembre 2025

Bari, allo stadio della Vittoria due...

Il Museo dello Sport di Bari organizza la prima edizione dell’Open...
- 4 Dicembre 2025

Nardò, trovata viva Tatiana

Tatiana Tramacere è stata trovata viva e sta bene. Lo si...
- 4 Dicembre 2025