Nonostante multe salate e nuove regole più severe, c’è ancora chi continua a gettare rifiuti dove capita. Ma la Polizia Metropolitana di Bari ha deciso di alzare il livello del contrasto. Settembre si è chiuso con un bilancio eloquente: quaranta episodi di abbandono illegale registrati lungo le strade di diversi comuni del territorio e controlli sempre più capillari grazie alla tecnologia.
Venticinque fototrappole mobili, riposizionate ogni due settimane, e due droni in volo per monitorare le aree più critiche: è questa la nuova “rete invisibile” che ha già permesso di individuare diversi trasgressori. Tra i casi più gravi, quello di una discarica abusiva scoperta nei pressi dello stadio San Nicola, dove un uomo – incaricato da una ditta di traslochi – svuotava cantine sversando rifiuti di ogni genere, dagli ingombranti alla carta.
Il pugno duro è arrivato anche alla guida: per la prima volta è stata ritirata una patente a un cittadino sorpreso a smaltire rifiuti in modo illecito, come previsto dal recente Decreto Legislativo 116 dell’agosto 2025, poi convertito in legge. Le nuove norme fissano sanzioni pesanti: fino a 18 mila euro di multa, sospensione della patente da uno a quattro mesi e, nei casi più gravi, confisca del veicolo.
Nel mirino anche il trasporto dei rifiuti senza documentazione di tracciabilità: undici i verbali elevati a settembre, dieci invece quelli relativi alla gestione irregolare dei registri di carico e scarico.
«L’abbandono dei rifiuti è un problema che non intendiamo più tollerare» ha dichiarato il sindaco metropolitano Vito Leccese. «Stiamo potenziando i controlli e i risultati lo dimostrano: chi inquina paga. La nostra azione è strutturale – prosegue – con un piano di risanamento ambientale che interessa l’intera rete viaria metropolitana, circa 1.700 chilometri, e un Accordo Quadro di quattro anni per garantire interventi costanti insieme ai 41 Comuni del territorio».