La Regione Puglia, attraverso la Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente (DBBA), ha avviato un progetto per il monitoraggio e la gestione del Parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), specie aliena invasiva in rapida espansione sul territorio regionale.
L’iniziativa ha l’obiettivo di mappare la presenza della specie in Puglia e definire un piano di gestione basato su dati scientifici e sulle migliori pratiche internazionali, per limitare gli impatti sugli
ì ecosistemi e sulle attività agricole.
Il progetto prevede anche un’azione di citizen science, che consentirà ai cittadini di segnalare la presenza della specie attraverso un modulo online disponibile al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfe284r9SyJOwqQLTt8vo3tZe5A88bVdQxSym5L9ZwTqN7Ekw/viewform
La Regione Puglia curerà la redazione del Piano di Gestione e la diffusione dei risultati a cittadini, agricoltori e amministratori locali, fornendo informazioni su mappatura, distribuzione dei nidi e
buone pratiche di intervento. Il Dipartimento DBBA effettuerà il censimento delle popolazioni, elaborerà linee guida per il controllo numerico e divulgherà i risultati tramite report, pubblicazioni e attività di comunicazione scientifica.
“Il nostro obiettivo – sottolinea il prof. Giuseppe Corriero – è costruire un modello di gestione efficace e sostenibile, capace di limitare nel tempo l’impatto del Parrocchetto monaco sugli ecosistemi e sulle attività agricole, coinvolgendo direttamente i cittadini nella raccolta dei dati.”
Originario del Sud America, il Parrocchetto monaco si è stabilito in diverse aree urbane italiane, inclusa la Puglia, dove può competere con specie autoctone e causare danni alle colture. Con questo progetto, Regione Puglia e Università di Bari uniscono ricerca scientifica e partecipazione civica per la tutela della biodiversità e una gestione sostenibile delle risorse naturali.
(foto wikimedia commons- Luigi Mancini)