“Io credo che le liste certamente sono importanti ma non sono essenziali per trasmettere un messaggio che credo i cittadini debbano avere, che è quello di capire se sono soddisfatti di tutto quello che sta accadendo oggi in Regione Puglia.
Di tutto quello che sta accadendo nella sanità, quello che accade nel lavoro, quello che attanaglia le campagne. Se sono contenti di aspettare due anni per un esame clinico. Questa è la realtà. Poi certamente le liste sono importanti, ma noi abbiamo una compagine molto compatta, soprattutto decisa a ribaltare un risultato che non sembra per niente scontato”. Lo ha detto a Bari il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Puglia del 23 ed il 24 novembre. Luigi Lobuono, rispondendo alle domande dei giornalisti in riferimento alle problematiche emerse ieri per la presentazione delle liste della coalizione che lo sostiene. In particolare, la lista di Forza Italia nella circoscrizione di Foggia è stata ritenuta inammissibile per un vizio di autenticazione. Inammissibile anche la lista “La Puglia con noi”, mentre verifiche sono in corso sulla sesta lista a sostegno del candidato presidente Gigi Lobuono , “Italia Liberale”.
“Tutti quanti correranno al mio fianco, ed io sono felice – ha aggiunto – di avere tutta questa massa di persone interessate a cambiare la Puglia”. Sul caso di Raffaella Casamassima, inizialmente candidata a Bari con Fratelli d’Italia, e poi esclusa alla vigilia della presentazione delle liste, Lobuono spiega che “si tratta di una scelta fatta in Fratelli D’Italia.
Io non sono entrato assolutamente nella problematica delle liste per non creare problemi a nessuno. La mia figura è una figura superpartes. Io sono garante di tutti coloro che vogliono sostenere la mia candidatura”. “Le liste sono uno strumento: chi fa la differenza vera sono i cittadini. Se i cittadini hanno deciso, come pare, per quello che sto percependo, che vogliono cambiare questa narrazione di una sinistra che al governo ha creato una serie di problemi non indifferenti, lo faranno anche – ha concluso Lobuono – aldilà del fatto che ci sia una lista in più o in meno”.