Da una parte la pista ciclabile (fronte mare), dall’altra, li dove fino a poco tempo prima c’erano dei posti dedicati alle auto, il marciapiede dedicato ai pedoni (lato terra). Tutto limpido, esattamente come il mare che accompagna lungo il percorso, ma la questione resta poco chiara ai residenti che non nascondono la rabbia in merito al nodo parcheggi. Siamo a Palese, in particolare sul lungomare “quello della discordia” dove sono in corso i lavori per la realizzazione della seconda parte della pista ciclabile, tratto che collegherà a Santo Spirito.
Il cantiere è all’opera, ma ai cittadini – molti dei quali risentiti per la realizzazione della pista ciclabile – preoccupa il silenzio su una questione non più “rimandabile”, quella della viabilità e, non meno importante, quella dei posti auto. Nel tratto in questione, quello che costeggia uno dei punti più frequentati soprattutto nella stagione estiva, le zone riservate ai posti auto saranno sostituite con il marciapiede dedicato ai pedoni. Un passo in avanti se si considera che il tratto prima dedicato era “striminzito” tanto da costringere molti a transitare in strada che però apre ad una problematica che affligge il quartiere da anni. Se a Santo Spirito la situazione sembrerebbe parzialmente risolta con la realizzazione di una nuova area parcheggio, a Palese invece il problema resta. Persino i commercianti hanno denunciato più volte la questione rimarcando la necessità di intervenire affinché le attività non falliscano per via della “fuga” di clienti proprio per l’assenza di posti auto. “Per ora però non ci sono risposte – ha detto un commerciante – tutti i progetti e le idee sono cadute nel vuoto”. Non solo commercianti però, tanta la rabbia da parte dei cittadini.
“Non si potrà più parcheggiare sul tratto del lungomare, dove andremo? – denuncia una residente – a Palese il problema parcheggi è serio. Già prima non si trovava un buco, adesso, con le strade ulteriormente ridotte, sarà anche peggio. Sorvolo sul fatto che questa pista ciclabile è uno scempio, è un mio gusto personale. Sicuramente è bello vedere la gente passeggiare lungo il nostro mare, ma se ci avessero interpellati, avremmo pensato cose adatte a chi la zona la conosce. La misura è colma: oltre questa pista ciclabile non c’è nulla su questo lungomare, tranne l’unica cosa che fa da polo di attrazione, il mare tra l’altro senza accessi comodi e vorrei capire come faremo quando non troveremo posto, parcheggeremo vicino all’ex mercato della zona 167 per arrivare a piedi fino al lungomare? Non penso. Finirà che si fuggirà dal lungomare al posto di avere il piacere di passare del tempo in zona. Non tutti hanno la possibilità di camminare per lunghi tratti, Palese ha lunghe distanze. Prima di decidere di fare lavori, bisognerebbe vivere il quartiere almeno per 10 anni per conoscere tutte le problematiche”, conclude. Parole a cui fanno eco quelle di tanti altri.
“Più vanno avanti i lavori più mi convinco del fatto che non solo questa pista ciclabile è brutta, ma è anche pericolosa e poco funzionale – denuncia un cittadino – bastava allargare di poco il marciapiede e lasciare la possibilità di parcheggiare e di transitare in entrambi i sensi. I ciclisti nemmeno la usano! Sul marciapiede lato terra? Non ha senso. La gente cammina dal lato mare, non c’era bisogno dunque di fare un nuovo marciapiede. Bastava una piccola corsia per i ciclisti e il resto per i pedoni. Così non solo hanno peggiorato un lungomare già brutto e nel degrado, ma lo hanno reso anche impraticabile”, conclude.
