“Cassonetti colorati e raccolta differenziata, un binomio che a Bari esiste ormai dal lontano 1997, ma che ancora oggi sembra non essere stato pienamente compreso da molti cittadini”. Inizia così la denuncia di un cittadino che con un post dal tono ironico ha voluto segnalare una situazione ormai quotidiana evidenziando la presenza di episodi che continuano a verificarsi in città, tra questi quello avvenuto nelle ultime ore sul lungomare Araldo di Crollalanza, in piena zona Umbertina.
Qui, da un cassonetto giallo destinato alla plastica, spuntavano le gambe di alcune sedie in resina. Accanto, due tricicli, un ventilatore (rifiuto elettronico Raee), un grande vaso di plastica e altri materiali non compatibili con la raccolta differenziata. Una scena che riaccende il dibattito sull’inciviltà diffusa e sulla mancata educazione ambientale. “Da quasi trent’anni i cassonetti della differenziata sono in strada, eppure c’è ancora chi getta i rifiuti dove capita, tanto paga la Tari”, commenta il cittadino – “una situazione paradossale: si lamentano per le tariffe in aumento, ma ignorano che proprio il mancato corretto conferimento dei rifiuti pesa sui costi complessivi del servizio. Sul marciapiede, a completare il quadro, un grande specchio abbandonato e una tavola di legno di due metri, quasi a decorare la scena del degrado”, tuona ancora.
Intanto sui social monta la polemica, in molti puntano il dito contro l’inciviltà di pochi e il lassismo dei controlli, mentre prosegue il cittadino tanti continuano a ripetere che la colpa sarà sempre dell’Amiu”. “La raccolta differenziata è una cosa seria – conclude il cittadino – e i rifiuti possono diventare una risorsa se gestiti bene. Ma di questo passo la Tari non diminuirà mai”.